Si indigna Violante Placido se qualcuno eccede con i commenti maliziosi sul suo nuovo film: “Non dite che è un film “arrapante”, il termine sminuisce tutto e io sto girando un progetto serio”. Il biopic tv sulla vita breve e intensa della Moana nazional-popolare è co-prodotto da Sky Cinema e da Polivideo; la regia, dopo l’assegnazione iniziale a Cristiano Bortone, è passata ad Alfredo Peyretti. La messa in onda è prevista per il prossimo autunno sulle reti Sky ma la curiosità attorno a un soggetto così controverso è già alle stelle. Violante Placido, inedita nelle vesti di un’icona sexy, è stata già lodata per l’incredibile somiglianza con la Pozzi: sul set, con abitino a fiori super scollato, boccoli biondi e unghie smaltate, è apparsa come una perfetta bellezza hard anni ’80. “Ho sempre creduto in questo progetto – ha spiegato la protagonista – pensavo che girare un film su Moana Pozzi potesse aiutarmi nella mia crescita come donna. E così è stato. A parte le sue scelte estreme, nelle quali non tutti, me compresa, ci riconosciamo, Moana sapeva vivere per quello che era veramente, senza nascondersi. Ecco, in questo poteva essere uno specchio per gli altri e far scattare qualcosa di diverso in ognuno di noi”. Moana glissa volutamente sulle performance erotiche della pornostar e indugia piuttosto sulla sua complessità umana e caratteriale. Ne rievoca l’infanzia castigata dalle Orsoline, la parabola insolita da rampolla della buona borghesia settentrionale a stella di punta della scuderia “Diva Futura” del produttore Riccardo Schicchi. E poi ancora: l’amicizia con Ilona Staller, alias Cicciolina; lo sdoganamento congiunto della pornografia televisiva; le liaison chiacchierate con molti nomi della classe dirigente di allora; l’avventura politica nel Partito dell’Amore. Fino all’epilogo triste e accelerato della malattia: quel cancro che uccise Moana all’età di 33 anni, il 15 settembre 1994. Grande cura è riservata agli arredi e ai costumi: la villa di Monte Mario che ospita buona parte delle riprese è una fedele riproduzione dell’alcova kitsch della pornodiva e l’intera pellicola è un profluvio di gioielli, abiti e pellicce sgargianti.