Con i loro capolavori, Caravaggio, Lotto, Ribera, Fetti, Guercino, Preti e gli altri, sembrano voler indicare che la Vanitas ha comunque sempre ragione di qualsiasi vanità. Il tema affrontato dalla magnifica mostra (ideata da Massimiliano Floridi e curata da Francesca Sinagra) che la Società Arti Doria Pamphilj, presieduta dalla Principessa Gesine Pogson Doria Pamphilj, propone per la prossima stagione espositiva nel Palazzo di famiglia in via del Corso, a Roma, è di innegabile, assoluta attualità. Sono capolavori di pittura, scultura, oggetti decorativi, libri e musica, che nei secoli sono entrati a far parte del patrimonio di Famiglia e che offrono spazio ad una specifica riflessione interdisciplinare su un aspetto tutt’altro che minore della cultura europea in età moderna.
 È un particolare sguardo trasversale che permette di seguire lo sviluppo del tema in diversi contesti storici e culturali, a partire dalle sue origini cristiane e dalla riflessione filosofica fino alle manifestazioni allegoriche in pittura e in oggetti d’uso come gli orologi settecenteschi che, coronati dall’immagine del Tempo armato di falce, ricordano la natura effimera della vita terrena. Ma proprio perché nulla dura in eterno, la vita quaggiù deve dare gioia, bandendo tristezze e afflizioni. “Vanitas” potrebbe, infatti, essere letta come l’invito a vivere appieno il Presente, cogliendo il meglio che esso ci offre. Vanitas. Lotto, Caravaggio, Guercino nella Collezione Doria PamphiljRoma, Palazzo Doria Pamphilj21 maggio – 25 settembre 2011. Orario: tutti i giorni dalle 10 alle 17. Ingresso: intero 10 euro; ridotto 7 euro.