In occasione della Giornata Mondiale della Salute che si celebra il 10 di ottobre, Fondazione The Bridge lancia #OUTOFTHEBLACK, la campagna di sensibilizzazione sulla depressione realizzata con il contributo non condizionato di Angelini Pharma. L’iniziativa, che ha ottenuto il patrocinio della Società Italiana di Medicina Generale (SIMG), della Società Italiana di Psichiatria (SIP), della Sezione Regionale Lombardia della SIP (SIP-LO) e del Municipio 8 di Milano, prevede la realizzazione di un’articolata campagna sui social Facebook e Instagram e sul sito internet di Fondazione The Bridge con informazioni concrete sulla depressione e utili consigli su come affrontarla, sia per il paziente che per i familiari.

Non bisogna aver paura di chiedere aiuto: dalla depressione è possibile guarire. #OUTOFTHEBLACK nasce proprio per rompere il silenzio e lo stigma che ancora oggi circonda questa patologia. La depressione è come un buco nero in cui si precipita senza possibilità di uscita. È necessario invece sottolineare come uscire dal buco nero sia possibile, ma solo se si chiede aiuto.

Tutto è iniziato in una piazza periferica di Milano (Metro Bonola) dove Lucamaleonte, noto street artist, ha riprodotto il buco nero della depressione. Dopo una settimana, sempre di notte, lo street artist ha trasformato il buco nero realizzando una sua opera d’arte ispirata al concetto di rinnovo e rinascita, un soggetto floreale che rappresenta la rinascita per antonomasia. L’opera è diventata il simbolo della lotta alla depressione e alla tendenza a sminuire questa patologia.

L’OMS stima che la depressione sia una delle principali cause di disabilità a livello globale, colpendo circa 280 milioni di persone, ossia il 5% della popolazione adulta1, e in misura superiore di 2/3 volte le donne rispetto agli uomini2. Durante l’emergenza Covid la prevalenza di ansia e depressione ha fatto registrare aumenti record, pari al 25%3.

I numeri

In Italia la depressione è il più diffuso disturbo della salute mentale e riguarda 3,5 milioni di persone, ma, secondo un’indagine ISTAT, si stima che meno del 50% riceva una diagnosi corretta e solo 1 paziente su 3 ottenga cure adeguate.

È bene distinguere tra le cosiddette emozioni fisiologiche – ovvero momenti di apatia e tristezza che si intervallano a periodi di buon umore e di allegria – che fanno parte della vita di tutti i giorni e possono riguardare chiunque, da quella condizione di costante tristezza, angoscia, insoddisfazione e senso di vuoto, di pessimismo verso se stessi, gli altri e il proprio futuro che permane indipendentemente da fattori esterni. In questi casi la sofferenza diventa insopportabile al punto da comprometterne il funzionamento sociale e lavorativo delle persone e causare isolamento e ritiro sociale1.

Cos’è la depressione

Le persone depresse guardano il mondo attraverso occhiali con lenti scure: la quotidianità diventa opaca e le giornate sembrano montagne insormontabili da scalare1. Vivono la loro condizione con un senso di colpa, convinti che sia frutto del loro carattere o della loro mancanza di forza di volontà, lontani dalla realtà in quanto tale.

“La depressione è una malattia vera e propria che va curata, esattamente come avviene per le altre patologie – dichiara il Prof. Antonio Vita, Vicepresidente Società Italiana di Psichiatria e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Servizi per le Dipendenze Spedali Civili di Brescia – soprattutto perché dalla depressione si può guarire o, nei casi più gravi, si può migliorare significativamente la qualità della vita del paziente.

I sintomi possono includere una tristezza persistente, la perdita di interesse verso le attività quotidiane, auto-svalutazione, agitazione o rallentamento, alterazioni del sonno e dell’appetito; in questi casi, la prima cosa da fare è quella di rivolgersi al medico, che saprà valutare con precisione il disturbo e avviare la persona a un corretto percorso terapeutico. Lo specialista di riferimento per la cura della depressione è lo psichiatra e solitamente il trattamento include la terapia farmacologica, elemento cardine della cura, e la psicoterapia”.