Eseguita questo pomeriggio (replica domani alle ore 20.30) la composizione commissionata nel 1785 a Franz Joseph Haydn dal vescovo di Cadice (Andalusia, Spagna) come lavoro orchestrale da eseguirsi nel contesto della Settimana Santa. Il risultato furono «Sette sonate con un’introduzione ed al fine un terremoto», che vennero eseguite probabilmente il venerdì santo del 1786 nella chiesa sotterranea di Santa Cueva.  Come racconta l’Autore, pareti, finestre e colonne della chiesa erano ricoperti di tendaggi neri, e solo un grande lucerniere pendente dal centro della volta rompeva la solenne oscurità; a mezzogiorno le porte venivano chiuse e la cerimonia cominciava.Dopo una breve liturgia, il Vescovo saliva al pulpito, pronunciava la prima Parola (o frase) ed una propria riflessione su di essa; quindi andava a prosternarsi davanti all’Altare per circa dieci minuti, durante i quali si eseguiva la musica. Allo stesso modo il Vescovo pronunciava poi la seconda Parola, una seconda omelia e la musica seguiva la conclusione del suo discorso, per sette volte…” Die sieben letzten Worte unseres Erlösers am Kreuze.Le ultime sette parole del Nostro Salvatore in croce op. 51 ebbe un successo strepitoso. Lo stesso successo ottenuto oggi dall’Orchestra sinfonica di Roma diretta dal Maestro Francesco la Vecchia che insieme alla voce recitante di Monsignor Dario Viganò ha percorso  “… una via per commuovere anche l’ascoltatore più inesperto nelle profondità della sua anima”.