Con undici edizioni felicemente archiviate e il titolo, conquistato sul campo, di maggiore avamposto cinematografico orientale d’Europa, l’attesissimo Far East Film si appresta a dare il via alla sua dodicesima edizione: i riflettori, come già ampiamente annunciato, si accenderanno sul Teatro Nuovo e sul Visionario dal 23 aprile al 1° maggio. L’obiettivo, ancora una volta, è testimoniare un altro mondo. Quello che, tra gli altri mondi possibili, appare come il più popolato, il più moderno e, forse, anche il più antagonista: l’Estremo Oriente. Prendendo in esame 9 diverse cinematografie, la selezione del FEFF 12 mostrerà complessivamente 72 film (su oltre 600 visionati), la maggior parte in anteprima assoluta per il mondo Occidentale. Il programma, dunque, riflette le novità, le tendenze e i traguardi raggiunti ma anche la varietà e la ricchezza stilistica e di contenuti di un cinema che rilegge e reinventa i generi contando su un’incontaminata libertà artistica e produttiva.
Un cinema, quello asiatico, ancora troppo poco conosciuto (soprattutto in Italia, più che in Europa). Un cinema che produce tanto, tantissimo, che è amato e sostenuto da un pubblico giovane e vasto, che brilla di luce propria rispetto alle altre arti sia dal punto di vista dei contenuti, delle storie da raccontare, dei personaggi da disegnare e interpretare che per i risultati raggiunti al box-office e in generale nel mondo dell’industria cinematografica asiatica. Un cinema che, in poco parole, ha ancora il coraggio di mostrare ciò che fa piangere, ridere, commuovere, terrorizzare, pensare riuscendo a conquistare e a comunicare anche con un pubblico internazionale.