“Tutto di me”. Un’opera incentrata sui sogni e le aspettative che ognuno di noi possiede ma che spesso accatastiamo da una parte per poi dimenticarcene. Nella vita di un’artista infatti è sempre presente un luogo dove questi ripone la sua carriera o semplicemente i suoi ricordi, racchiude in sé emozioni, sentimenti e situazioni che a volte persino chi le ha depositate può scordarle.  Questo è lo spazio dove prenderà vita la commedia: un garage, dove l’attore ha per molto tempo accumulato oggetti sia di vita privata che del suo lavoro. Questi diverranno l’ispirazione per uno show fatto di flashback, i ricordi di un artista che scorgendo un costume o una locandina di un suo spettacolo precedente ritornerà indietro con la mente. Oscillando tra passato e presente, capirà e si renderà conto di come la sua vita sia mutata nel corso degli anni, come siano cambiati i modi di vederla e viverla sia per lui che per il suo pubblico; negli affetti, nell’abbigliamento, negli svaghi e nelle priorità. Portando alla luce questi aspetti quotidiani, egli ripercorrerà naturalmente la sua carriera artistica, la quale, il caso ha voluto iniziasse proprio lì, in uno scantinato, su di un piccolo palco, sul quale un Antonio ancora sconosciuto e alle prime armi, muoveva i suoi primi passi. Un muro del garage davanti ai suoi occhi diveniva una platea immensa che lo acclamava, manichini messi accuratamente seduti, un corpo di ballo, un piccolo stereo usurato dal tempo (il mezzo per una sigla d’apertura)… e facendosi trasportare dalla fantasia, sentire persino una voce che dal buio esclamava: … “Antonio, Antonio!”.  Nella realtà era la voce perentoria della moglie che lo riprendeva in continuazione. Roma. Teatro Parioli Dal 27 ottobre al 29 novembre