Si avvale di un cast variopinto la commedia sentimentale (con sfondo cittadino perchè, ha detto, non è capace di fare un film nel deserto) del regista di New York, la quarta dopo Match Point, Vicky Cristina Barcelona e Midnight in Paris. «Il personaggio di Alec Baldwin è enigmatico e nemmeno io so esattamente cosa sia. E’ un turista che cammina in tutti i posti in cui aveva vissuto e in cui era stato e che fa esperienza di qualcosa, ma non so se sia parte di una sua fantasia o un suo ricordo…Sono aperto a qualunque interpretazione purché ci si goda il film!», ha dichiarato Woody Allen. Adorante Penelope Cruz, nel ruolo di una prostituta con clientela della Roma bene: «Per me è stata ancora una volta una bellissima esperienza perché amo Woody, lui è sorprendente, ha un’intelligenza superiore alla media, il suo senso dell’umorismo è strepitoso… Avevo sempre desiderato lavorare con lui, mi piace stare vicino a lui e guardarlo sul set quando dice cose geniali che vorrei scrivere per non dimenticare più. Il timido Jesse Eisenberg: «Per me Allen è un grande intrattenitore prima che un grande regista, attore e autore ed è stato un onore per me lavorare con lui e avere la possibilità di osservarlo. Spritoso e istrionico Roberto Benigni (che interpreta il ruolo di un prevedibile impiegato catapultato per caso in una dimensione di fama e successo): «Non ho ancora visto il film, c’era gran segreto quando mi è arrivata la sceneggiatura, che avrei dovuto leggere e restituire dopo 10 minuti. Sono arrivato sul set e solo allora ho scoperto che l’avrebbe girato Woody Allen! Stare accanto a lui, l’unico che mette insieme Ingmar Bergman e Groucho Marx, fa una certa impressione. E’ una di quelle occasioni in cui si dice subito sì. Che lui sia qui in Italia è raro come una nevicata d’agosto».Protagonista anche Roma. Della Città Eterna Woody Allen ha raccontato: «La prima volta che ho visitato l’Italia è stato negli anni ’60 e credo valga per tutti gli americani considerare Roma l’occhio dell’Italia. E’ qualcosa che non hai mai vissuto e conosciuto prima. Rispetto a quando vai a Parigi tutto quello che vedi a Roma è diverso da come te l’aspettavi. Girare qui è stato per me come una festa». E girare film per Allen è una distrazione che, dice:Mi consente di essere ossessionato da cose che poi si riversano nei film e che altrimenti diventerebbero problemi irrisolvibili. Fare film non è la cosa peggiore che ti possa capitare al mondo. Realizzare un film mi dà anche la possibilità di sottrarmi allo stare in un angolo a rimuginare sulle bruttezze della vita».