L’Argentina presenta sul palcoscenico il proprio “canone dei classici”. Un vero e proprio Codice Molière, per dare rilievo alla modernità e complessità di questo grande autore di teatro; tre approcci differenti al grande Shakespeare, con la messa in scena di tre drammi (Lear, Sogno di una notte dimezza estate e il Mercante di Venezia) nella lettura di tre registi della nuova generazione (Latella, Popovki, Savin). Ed infine un grande classico della letteratura italiana – Giacomo Leopardi con le sue Operette Morali – nella nuova e fondamentale messa in scena di Mario Martone.
Tradizione e memoria incontrano l’attualità nella nuova stagione che testimonia l’impegno costante e responsabile che il Teatro di Roma svolge quotidianamente. Infatti, anche quest’anno, vengono proposte tre nuove grandi produzioni-coproduzioni che contribuiscono ad arricchire e a valorizzare il panorama teatrale nazionale: Il Misantropo di Molière, per la regia di Massimo Castri con Massimo Popolizio dal 12 ottobre al Teatro Argentina. Ed ancora, lo straordinario incontro di due eccellenze artistiche: il mattatore Giorgio Albertazzi, magistrale artista a cui si affida l’apertura di stagione di India affiancato dal talento di Antonio Latella regista tra i più acclamati del panorama teatrale italiano che ha conquistato anche i palcoscenici internazionali.Lo spettacolo Lear, liberamente ispirato a La tragedia di Re Lear, debutta in prima nazionale assoluta il 28 settembre. Ed infine, la terza coproduzione La resistibile ascesa di Arturo Ui, con la nuova traduzione di Eduardo Sanguineti, protagonista l’eclettico Umberto Orsini e la regia di Claudio Longhi in scena dal 29 marzo al Teatro Argentina. Dopo l’inaugurazione con Il Misantropo, la stagione prosegue il 9 novembre con Antonio Calenda che firma la regia della tragedia di Sofocle Edipo Re nell’interpretazione di Franco Branciaroli, mentre il 23 novembre il catalano Lluís Pasqual presenta il delicato e commovente testo di Federico García Lorca, Donna Rosita Nubile. Il 17 dicembre è la coreografia di Mauro Bigonzetti e dell’Aterballetto a tradurre e reinterpretare in danza il poema cavalleresco di Ludovico Ariosto nell’InCanto dall’Orlando Furioso. Il 21 e 22 dicembre, Enzo Moscato presenta Toledo Suite, un recital con le musiche di Pasquale Scialò. Ed ancora, sulla scena vizi e manie umane nell’amara e irresistibile comicità di Molière ne L’Avaro di Luigi De Filippo il 28 dicembre, e ne Il Malato Immaginario diretto da Gabriele Lavia che debutta l’8 febbraio.
Respiro internazionale e attenzione alle produzioni straniere aprono il palcoscenico dell’Argentina a due delle più interessanti personalità dell’area balcanica, entrambe impegnate nella rivisitazione di due commedie shakespeariane: il regista macedone Aleksandar Popovski dal 1° febbraio nella commedia Sogno di una notte di mezza estate, ed il regista e drammaturgo originario di Sarajevo, Egon Savin, dal 5 febbraio in Il Mercante di Venezia.
Dopo La resistibile ascesa di Arturo Ui, completano il cartellone Marco Sciaccaluga in Aspettando Godot con Ugo Pagliai e Eros Pagni dal 18 gennaio; Luca De Fusco nell’opera pirandelliana Vestire gli ignudi dal 1° marzo; ed infine a chiudere la stagione del Teatro Argentina dal 3 maggio sarà in scena le Operette Morali di Giacomo Leopardi, uno spettacolo realizzato da Mario Martone, il regista partenopeo noto per la sua spiccata creatività, audacia e bravura.