I suoi film sono dei cult prima ancora di debuttare in sala. I box office si preparano al boom di incassi con la comparsa delle prime indiscrezioni sulla trama e gli attori. Se poi la storia è una controversa, provocatoria rilettura dell’orrore nazista, con un sanguinario Brad Pitt a capo di un manipolo di ebrei vendicatori, il nuovo film di Quentin Tarantino è già promosso con lode. Mentre cresce l’attesa per l’uscita di Bastardi senza gloria (2 ottobre), il regista di Pulp Fiction, Dal tramonto all’alba, Kill Bill e Grindhouse ha parlato del suo cinema, dei suoi attori e del suo metodo creativo con la serenità dei geni acclamati. Quelli che sono già oltre le perplessità e le stroncature, perché hanno inventato e consacrato un genere.“Alla fine per quanto riguarda il mio cinema non ci sono compromessi” ha detto. “ Io sono uno che divide e avrò sempre chi mi odia e chi mi ama. E adoro il rapporto che creo con gli spettatori. Se apprezzate le mie opere vuole dire che c’è una sintonia che mi ritorna molto utile per sviluppare altre storie e migliorare il mio modo di lavorare”.Tarantino, re dell’action movie violentissimo e dissacrante, esteta raffinato dietro il diluvio di sangue ed efferatezze, crede nel potere rivoluzionario del cinema: è per questo che, nella sua ricostruzione posticcia di un attentato ebraico al Fuhrer, ha scelto un fumoso cinematografo parigino come covo dei ribelli. “Penso che il cinema possa cambiare i destini del mondo. Mi piaceva l’idea di questa metafora, ma mi piaceva di più poterla letteralmente mettere in atto. Ecco perché i miei protagonisti usano il cinema contro il Terzo Reich!”. Prima del cast, per Tarantino viene il soggetto: è l’idea, l’intuizione, a dominare sulla sua messa in scena. “Prima di tutto viene il personaggio e poi penso all’attore. Conosco benissimo i miei personaggi, so cosa gli capita prima della loro entrata in scena e cosa può succedergli perfino dopo la fine del film. A volte, però, anche io rimango sorpreso dai loro sviluppi… e da sceneggiatore è come se fossi un reporter che si limita a fare le cronache delle loro azioni. E’ fantastico!”.