Il mese delle vacanze per eccellenza si è distinto oltre che per l’ondata di caldo record, anche per l’aumento degli scontri e delle stragi automobilistiche: più colpiti i giovani, quasi tutti fra i 18 ed i 32 anni. Ciò che accomuna lo spiacevole fenomeno che ha caratterizzato l’estate 2007 è che in quasi tutti gli incidenti il responsabile è soltanto uno: l’alcol. La guida in stato di ebbrezza è, purtroppo, una delle cause più ricorrenti di simili episodi: qualche volta l’alcol si mischia alla droga, soprattutto cocaina. Ciò rende impossibile il controllo dell’autovettura, e nei casi più estremi si degenera in tragedia: nel Venorese, recentemente, una donna di 32 anni ha ucciso due ragazzi di 22 e 25 anni, a causa del suo eccessivo tasso alcolemico che l’ha portata a scontrarsi con l’autovettura delle vittime. La donna è stata denunciata per omicidio colposo e guida in stato di ebbrezza, e ha riportato lievi ferite. Anche la Sardegna si è ritrovata suo malgrado scenario di impatti fatali: sia nel Sassarese che nel Nuorese, infatti, alcuni ragazzi hanno perso la vita o hanno riportato delle ferite gravissime: tutti giovanissimi e neo patentati. Ma il sangue sulle strade non accenna a diminuire: a Treviglio (Bergamo) il responsabile di un’incidente è risultato positivo al test dell’alcol, con una percentuale di quattro volte superiore al limite consentito dalla legge. In questo tragico episodio hanno perso la vita tre ragazzi rispettivamente di 16, 24 e 26 anni: unica sopravvissuta una ragazza di 18 anni.  In risposta a questi episodi le forze dell’ordine hanno aumentato i controlli sulle strade, con un occhio di riguardo nei confronti delle mete più gettonate delle vacanze degli italiani: i risultati di questa intensificazione della vigilanza sono stati centinaia di patenti ritirate, sia per eccesso di velocità che per positività al test dell’ etilometro.  Quasi un bollettino di guerra. Che si pone come monito per tutti coloro che ogni volta si mettono in viaggio, soprattutto in autostrada: perché è vero che è necessario prestare attenzione a se stessi, ma il più delle volte la minaccia è rappresentata dagli altri.