“Roma 2009” è un evento sportivo di risonanza internazionale programmato da anni, su cui la città ha investito per consolarsi del mancato assegnamento delle Olimpiadi. Il concertone del Boss all’Olimpico è l’unico passaggio italiano della rockstar nel corso del suo ultimo tour e ha già venduto più di 40mila biglietti. Sono due appuntamenti irrinunciabili. Eppure, a detta di molti, non possono coincidere. Perché lo stadio dista appena 200 metri a piedi dalla piscina del Foro Italico ed è impensabile che i nuotatori gareggino con l’eco delle schitarrate del Boss nelle orecchie. Inoltre, accostare due eventi così distanti tra loro significa mescolare due pubblici molto diversi: rockettari scatenati e famigliole con bambini. Con il rischio di disordini e incidenti.
Sembra che il merito di tanta confusione sia della Prefettura di Roma, che si è accorta della coincidenza solo pochi giorni fa. Ma tutte le autorità, dal Sindaco al Coni al Ministro dell’Interno, sono ora alle prese con questo disguido. Si è accennato alla possibilità di spostare la location del concerto, ma i fan che hanno già acquistato il biglietto sono insorti e minacciano una seconda marcia su Roma.
Dallo staff di Springsteen arrivano voci rassicuranti: il concerto si farà, è stato previsto ed è impossibile cancellarlo. Massimiliano Smeriglio, assessore provinciale alle Politiche del Lavoro e Formazione, si è associato ai fan ricordando che “Springsteen è una delle figure più rappresentative della cultura musicale contemporanea e non cogliere l’opportunità del suo tour significa allontanare Roma dai luoghi in cui la musica, l’arte e la cultura in generale vivono e si rinnovano.”  Anche il ministro Maroni, dichiarato fan del rock, ha asserito: “No, il concerto si farà, i due eventi possono convivere benissimo senza bisogno di militarizzare la zona”