A WomanRegia: Giada Colagrande Alle prese con il suo terzo lungometraggio, dopo Aprimi il cuore(2005) e Before it had a name(2005), la regista di origini pescaresi presenta un connubio tra videoarte e intrattenimento. A New York, Julie (Jess Weixler), aiuta un uomo ubriaco. Si tratta di un famoso scrittore statunitense di cui legge tutto d’un fiato il suo ultimo libro. Lo incontra in una libreria e se ne innamora perdutamente.Lo scrittore in questione, Max Oliver (Willem Dafoe), sebbene abbia recentemente perso la moglie ricambia i sentimenti della ragazza e la invita a vivere con lui in Italia, nonostante la migliore amica di lei, Natalie (Stefania Rocca) giudichi la trasferta prematura. Ma Julie parte lo stesso e a questo punto la storia cambia completamente tono e si trasforma in un noir Hitchcockiano dove la paranoia della protagonista, generata dall’ossessione nei riguardi della moglie morta di Oliver, oltre che dalla gelosia generata dall’inaspettato arrivo di Natalie, ha il sopravvento su tutto, favorendo lo sviluppo e la sovrapposizione degli ambienti fisici con quelli metafisici. Girato in Puglia, a Otranto, in cui la continua esposizione solare degli ambienti sia esterni che interni non interferisce con l’intento della regista (che afferma di ispirarsi non solo ad Hitchcock ma anche a David Linch e Bill Viola (noto videoartista statunitense) di rendere inquietudine. Al contrario conferisce allo spettatore la chiave per entrare nel tormento emotivo della protagonista come se tutta questa luce fosse portatrice di un disorientamento allucinatorio.