La notizia è stata ampiamente ripresa dai più autorevoli media in tutto il mondo: “un «veto» della Santa Sede avrebbe costretto la Première Dame di Francia a restare «in penitenza» a Parigi in occasione della visita del Consorte da Papa Benedetto XVI”. SI settimanale, diretto da Alessandro Cecchi Paone, cavalca la polemica dedicando, unico in Italia, a Carlà Sarkozy una copertina e un servizio . L’articolo di punta del settimanale ripercorre quelli che sarebbero i retroscena che attribuiscono un chiaro messaggio di “non benvenuto” inviato dalla Segreteria di Stato all’ambasciatore di Francia, Stanislas de Laboulaye, poco prima della missione diplomatica del Presidente francese presso la Santa Sede. Lo ha riferito, si legge nel pezzo, anche “il giornale satirico transalpino Le Canard Enchaîné, solitamente molto ben informato sui retroscena politici d’Oltralpe. “Non capita spesso – ha sottolineato il giornale – di vedere una First Lady rifiutata dalla Santa Sede.” Episodio che ha inevitabilmente suscitato forti polemiche in Francia. Ma, come ha reagito la Première Dame al presunto incidente diplomatico con la Santa Sede? “Con classe e distacco, caratteristiche che la contraddistinguono e che non hanno certo contribuito a renderla simpatica presso una parte dell’opinione pubblica – spiega l’autore dell’articolo – “del resto, come stupirsene? Stiamo parlando di una donna bella, intelligente, ricca. E forte. Che non esita a fare sempre ciò in cui crede.” “Lei, “Carlà”, come dicono i francesi, va avanti per la sua strada” – conclude con espresso encomio – “fedele a un unico motto: essere se stessa, costi quel che costi.” Più chiaro di così.