Un percorso in due monologhi, attraverso le opere di due dei più grandi poeti romani dialettali: Trilussa (vero nome Carlo Alberto Salustri, 1871-1950) e Cesare Pascarella(1858-1940).
 Mario Scaccia, classe 1919, attore di teatro, radio, cinema e di televisione, ripercorre in un divertente dialetto ancora scevro dalle moderne volgarità, parte della produzione in versi del grande Trilussa: sia la molteplice satira politica, che non risparmiava nessuno, da Giolitti fino al secondo dopoguerra, passando per il fascismo, sia i bozzetti di costume o le fiabe moraleggianti di ispirazione esopiana, nelle quali animali umanizzati diventano lo specchio delle virtù e delle miserie umane.
 Ai racconti fa da sfondo una nitida Roma dall’atmosfera ancora paesana, fertile humus di una saggezza popolare portatrice di una visione disincantata della vita. A dominare, nella essenzialità della scena, il potere assoluto della parola ed il suo ormai inusitato richiamo alla riflessione, e poi i personaggi, maschili e femminili, con la loro attualità, gli sguardi, il ritmo, il gesto e i silenzi.
 Nella seconda parte dello spettacoloprotagonista Edoardo Sala, che dagli anni settanta collabora con la compagnia di Scaccia interpretando autori classici e moderni con “La scoperta de l’ America”, uno dei testi più divertenti di Cesare Pascarella. Si tratta di un’opera in cinquanta sonetti nella quale l’impresa di Colombo si ammanta di leggenda e tra gli esotismi di terre selvagge abitate da strani uomini, s’insinua la spavalda fantasia trasteverina che nel commentare l’impresa, offre occasione di divertimento, in uno stridente contrasto tra la seria materia storica e la fervida immaginazione popolare.  Roma.Teatro Villa Pamphiljdal 3 luglio al 1 agosto 2010