Domenica 31 marzo, alle 2 del mattino, lancette avanti di un’ora perché è scattata l’ora legale. Fino al 27 ottobre quando ritorneremo a quella solare. Il cambiamento ci ruberà sessanta minuti di sonno che verranno recuperati in questa ultima data, quando le lancette dovranno essere messe un’ora indietro. Non si tratta solo di un’ora di sonno in meno e la necessità di risparmiare globalmente energia ma, com’è noto, questa pratica, che da noi è in uso dagli anni ’60, provoca una serie di conseguenze sui normali bioritmi, tra queste, un aumento degli attacchi cardiaci.
L’inizio dell’ora legale, dichiarano i ricercatori del Karolinska Institut di Stoccolma, sono come un enorme esperimento naturale. In particolare noi abbiamo notato un aumento del 4% degli attacchi cardiaci nella settimana successiva all’introduzione”.Un’analisi della American Academy of Neurology ha dimostrato che gli effetti sull’orologio biologico del cambio dell’ora aumentano del 25% il rischio di ictus nei malati di cancro, e del 20% negli over 65.
Oltre al rischio cardiaco sono stati evidenziati gli effetti sul sonno. Infatti una ricerca su 14 studenti coordinata da Antonio Tonetti dell’Università di Bologna e pubblicata su Chronobiology International ha notato un maggior numero di risvegli notturni e una maggiore difficoltà ad alzarsi dal letto nei giorni successivi all’arrivo dell’ora legale. Altri effetti negativi, che per una ricerca sugli Annals of Human Biology non sono contrastati neanche da una particolare combinazione di geni che facilita il sonno comportano l’aumento degli ormoni dello stress del 5%.
Ci sono, però, anche dei lati positivi derivanti dal cambio. Il primo, quello per cui è nata la pratica, è il risparmio energetico. Inoltre, la possibilità di avere più ore di luce nel pomeriggio aiuta a combattere l’obesità infantile, mentre una ricerca pubblicata sul Journal of Safety Research ha trovato che la luce naturale serale diminuisce il rischio di incidenti stradali. In ogni caso, i medici consigliano di andare a dormire un’ora prima del solito, il sabato o, ancora meglio, di cominciare ad anticipare i tempi già la settimana precedente.