Le coreografie di Giorgio Madia, caratterizzate da un linguaggio coreografico leggibile e fruibile nella sua cifra attuale e moderna, riescono a trasmettere le emozioni proprie dell’arte della danza. I colori evocati sono il bianco e il nero, in uno scenario che, secondo la semplicità del teatro elisabettiano e shakespeariano, rinuncia a pesanti strutture scenografiche e si avvale di pochi attori – qui danzatori – interpreti nei diversi ruoli. I contrasti di vita e morte, amore e guerra, giorno e notte, sono sempre presenti in una danza dinamica negli assieme, poetica e lirica negli assoli e passi a due. Una danza che, per rappresentare la quintessenza dei sentimenti, travolgenti e subliminali, si fonda, oltre che sulle importanti capacità tecniche classico/contemporanee dei danzatori, sulla sensibilità espressiva. Le scenografie pur nell’apparente semplicità sono d’alto impatto e portano la firma di Cordelia Matthes, mentre il disegno luci è curato da uno dei migliori lighting designer del panorama nazionale, Jean Paul Carradori. Altrettanto peculiare la scelta musicale. La storia, infatti, si dipana su di una bellissima e rara esecuzione della partitura di Ciaikovskij che, con altri brani del celebre compositore russo, costituisce lo score del balletto. Il grande lavoro di ricerca è stato curato dal M° Rovetta, direttore d’orchestra e musicologo di fama, che ha attinto dagli archivi di Mosca una prima stesura dell’opera ciaikovskiana. Roma Teatro Quirinomar 4-mag 20,45
mer 5-mag 16,45
giov 6-mag 20,45
ven 7-mag 20,45
sab 8-mag 20,45
dom 9-mag 16,45