A circa venti anni dalla prima rappresentazione de Ritratto di Sartre da giovane, Ennio Coltorti si cala magistralmente nei panni del filosofo francese e porta in scena il testo di Maricla Boggio al Teatro Stanze Segrete (fino al 20 dicembre). Ad affiancarlo nel ruolo di Simone De Beauvoir, inseparabile compagna del filosofo esistenzialista, la brava Gianna Paola Scaffidi.In un arco temporale simbolico che va dal mattino al tramonto (la nascita e la morte), Sartre instaura un dialogo vivace e ricco di rievocazioni con Simone. Con loro troviamo Sylvie (la giovane Glenda Canino), una graziosa ragazza simbolo delle presenze femminili con cui lo scrittore si è incrociato durante la sua vita. Partendo dalla domanda “cosa significa voler essere amato?” (alla quale Sartre risponde: “Volersi porre al di là di ogni sistema di valori posti da altri come il fondamento oggettivo di tutti i valori”) il testo scorre rapido toccando alcuni degli aspetti che più hanno caratterizzato Sartre come uomo e come intellettuale: il rapporto con il teatro (“Non scrivo più commedie, è finita”) e le donne (“Ero più un masturbatore di donne che un attivista del coito”); i suoi capolavori (come La nausea, “una rivelazione del mondo e soprattutto di quella dimensione del contingente”); l’impegno politico (“Socialismo e Libertà”).