Volete una casa raffinata senza spendere una fortuna? Ecco qualche suggerimento per coloro che desiderano arredare la propria casa dovendo fare i conti con un budget limitato. A comiciare dagli accessori

Reinventare, riciclare e riutilizzare

Gli accessori, da un lato danno un’impronta personale alla casa, dall’altro sono oggetti pratici. Due le tipologie: quelli funzionali (stoviglie, utensili, teiere, vasi…) e quelli che hanno uno scopo puramente decorativo. Ma utile non significa necessariamente anonimo, il bello sta proprio nel coniugare estetica e funzionalità. Questa la filosofia che ravvisiamo nelle creazioni di  Elio Misuriello, l’anima di cromARTica, bottega- laboratorio milanese, dal 2011, e tempio del riutilizzo: il suo essere designer (perchè di design si tratta) si estende in due direzioni sinergiche: da una parte l’accurata indagine sui materiali con particolare attenzione agli aspetti di ecosostenibilità e dall’altra l’interpretazione delle nuove attese. Non solo beni di consumo ma proposte di nuovi modi di “essere”.

emozioni

Eclettico e trasformista, Elio Misuriello, si consente di mettere insieme passato e presente. Il qui e l’altrove nelle nostre case, in un visione d’equilibrio e di emozione. Spazi, colori, materiali in grado di evocare un evento della nostra vita, di riportarci in quella meravigliosa bottega di balocchi di quando eravamo bambini; allo stesso modo , come la mano della mamma che ci accompagnava tra i variegati scaffali, il designer guida chi lo ha scelto come suo compagno per un viaggio creativo, nell’individuare e circondarsi di tutto ciò che lo emoziona.

emozioni

In fondo le emozioni si nutrono di emozioni, gli oggetti sono permeati dell’anima di chi li crea: è questo che ci orienta verso la scelta di manufatti usciti dalle mani di artigiani/artisti che celano nei loro movimenti, sapienze secolari, e rivivono nei loro gesti, l’attenzione, la pazienza ed il luccichio di chi ha negli occhi il sapore della passione e della maestria. Sentiero, quello tracciato da cromARTica, che ci porta lontano dai ritmi di massa convulsi, dalla produzione seriale, sempre ben fornita dei dettami della moda attuale, ricca di oggetti in preda a crisi d’identità.

Creare il proprio spazio e popolarlo di cose, che siano mobili, soprammobili, sculture, quadri, non può essere come sperimentare una nuova ricetta. E’, invece, “una realtà potente, responsabile, perfino della felicità dell’uomo”.