Fresco di Menzione Speciale all’ultimo Festival di Berlino, Promised land di Gus Van Sant esce nelle sale italiane. Un film emozionante costellato di personaggi autentici in conflitto con la propria identità. Protagonista Matt Damon che, oltre a firmare la sceneggiatura con John Krasinski, interpreta Steve Butler: “un uomo comune”. Steve, abbandonata la comunità agricola in cui è cresciuto, lavora per una grossa multinazionale del gas. Il suo compito è recarsi nelle cittadine rurali posizionate sopra giacimenti di gas naturale e acquistare terreni promettendo ai proprietari sul lastrico ricchezza e una vita migliore. Ad accompagnarlo in questo viaggio Sue (Frances McDormand). Ma non è tutto oro quello che luccica e l’estrazione del gas può provocare gravi danni all’ambiente circostante. Così la comunità in cui si imbatte Steve non sembra voler cedere alle sue promesse mettendo in crisi il nostro protagonista che dovrà scontrarsi, oltre che con un furbo ambientalista (John Krasinski), anche con il suo più duro avversario: sé stesso.Al centro della pellicola troviamo i quesiti sull’evoluzione dei valori americani (e non solo). I grandi problemi che attanagliano la nostra epoca come la crisi e l’ecosostenibilità vengono trattati non affliggendoci ma accompagnandoci attraverso una storia in cui l’umorismo diviene il mezzo che ci porta ad una riflessione che non riguarda solo l’America ma tutti noi. Degna di nota le prove attoriali di Matt Damon e John Krasinski che insieme sono riusciti a portare, a livello recitativo, la stessa complicità che li ha uniti durante la scrittura della sceneggiatura. Senza dimenticare la bravissima Frances McDormand capace come sempre di regalare ai suoi personaggi un’umanità ricca di sfumature. Un’alchimia che si fonde perfettamente con la regia essenziale a servizio della narrazione di Gus Van Sant. A fine proiezione è stato bello potersi alzare dalla poltrona pensando che esiste ancora un cinema di qualità fatto di storie tanto semplici quanto perfette, ben recitate e raccontate senza virtuosismi inutili. Storie che raggiungono il nostro cuore e che restano impresse nella nostra mente perché dalla loro hanno la verità.