Messi da parte stivali e cappotti, con il caldo arriva la voglia di sandali e abiti leggeri. Insieme alle temperature, in estate sale anche l’allarme “bassa autostima”, con il rischio che il desiderio di scoprirsi per godersi il sole venga adombrato da un senso di imbarazzo e soggezione. In prima linea per aiutare le persone a esprimere liberamente se stesse e sentirsi così sempre al massimo, Treatwell, il più grande portale in Europa per la prenotazione di trattamenti di bellezza e benessere, ha intervistato gli italiani proprio per fare il punto sulla percezione che hanno del proprio corpo e su come la tanto temuta “prova costume” influenzi le loro abitudini. Dall’indagine* emerge l’effetto “terapeutico” sull’autostima di un appuntamento dal parrucchiere o alla spa.

Donne e uomini concordano: piacere al partner per piacere a se stessi

Il rapporto con il proprio corpo risulta problematico soprattutto per le donne. Se, infatti, più della metà degli uomini interrogati da Treatwell (55,5%) afferma di accettarsi completamente, quasi una donna su due (48,3%) preferisce non sbilanciarsi, dichiarando di essere solo mediamente a proprio agio con la propria immagine, mentre un quarto di loro (25,8%) confessa di sentirsi inadeguato a causa del proprio aspetto. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, nell’era 4.0 a condizionare maggiormente il giudizio sul proprio aspetto fisico non sono i social media e le foto postate da altri in rete (votati dal 21,3% del campione femminile e solo dal 5,6% per quello maschile). Sia per le donne (27%) che per gli uomini (33,3%) sono soprattutto le opinioni del partner ad avere l’impatto più forte sulla percezione della propria immagine; seguono gli sguardi e i commenti degli sconosciuti (25,8%) nella classifica femminile e le considerazioni e gli appunti degli amici (16,7%) in quella maschile.

In spiaggia sì, ma solo post-ceretta per oltre un terzo delle italiane

Nonostante ciò, la maggior parte delle intervistate (78,6%) non pubblicherebbe mai una propria foto in costume da bagno su Facebook o Instagram, e non solo per motivi di privacy. Il 40% di loro, infatti, conferma che la causa è da attribuire alla mancanza di autostima; la percentuale degli uomini che non condividono sui social media scatti in costume per lo stesso motivo, invece, arriva quasi a dimezzarsi (22,2%).

Il rapporto con il proprio corpo non influisce solo sulla vita online. Ben il 43,9% delle donne, infatti, ammette di aver rinunciato, almeno in un’occasione, ad andare al mare o in piscina per non doversi mostrare svestita, situazione sperimentata anche da un terzo del campione maschile (33,3%).

Chi ha rinunciato al costume da bagno è stato fermato principalmente dalla convinzione di avere qualche chilo di troppo (66,7%). Al secondo posto dei motivi che hanno spinto le italiane a dire di no alla spiaggia spunta la ceretta non fatta (35,9%) che batte l’incubo cellulite (30,8%). Un uomo su tre, invece, è stato condizionato dall’idea di non avere muscoli a suo parere sufficientemente tonici (33,3%).

Cellulite: un cruccio tutto femminile

Tra i principali fattori che minano la sicurezza in se stesse delle donne, per alcune la cellulite arriva a condizionare non solo la vita in spiaggia, ma l’intero guardaroba: il 21,9% confessa a Treatwell di essere talmente in imbarazzo per colpa di cuscinetti e pelle a buccia d’arancia da evitare di indossare gonne sopra al ginocchio o pantaloni corti. Nonostante ciò, meno di un terzo (31,5%) afferma di effettuare trattamenti specifici o di ricorrere a prodotti anticellulite per attenuare gli inestetismi. I motivi? Soprattutto la pigrizia (32,3%) che entra in gioco quando bisogna applicare un prodotto con regolarità. Tra chi, invece, si affida all’estetista per trattamenti anticellulite ad hoc, la scelta più popolare si rivela essere il linfodrenaggio (provato dal 50% delle rispondenti), seguito dai fanghi caldi o freddi (45,8%), accompagnati dal massaggio circolatorio (33,3%).

L’effetto buccia d’arancia si conferma, in ogni caso, un cruccio tutto femminile: oltre un quinto degli uomini (22,2%) dichiara di non accorgersi se qualcuno attorno a lui – magari in piscina o in spiaggia – ha la cellulite, mentre il 72,2% assicura che la presenza o meno di cuscinetti non influisce minimamente sull’opinione o sull’immagine che ha di una persona.

Per sentirsi al massimo: depilazione per lei, taglio per lui

Dedicare del tempo al proprio benessere aiuta a piacersi di più: è quanto confermano sia l’88,7% delle donne che il 61,1% degli uomini, secondo cui andare dal parrucchiere, alla spa o dall’estetista permette di sentirsi maggiormente a proprio agio con se stessi. Per farlo non sono necessari interventi invasivi, ma trattamenti “basic” o piccole coccole: per fare il pieno di fiducia in se stessa, a quasi una donna su due (47,7%) basta avere la pelle liscia grazie a una seduta di depilazione, mentre nel 37,2% dei casi sono taglio e piega a fare la differenza. C’è chi poi punta sui trattamenti anticellulite (34,9%) e chi, invece, si gratifica con unghie impeccabili (manicure e pedicure 22,1%).

Per gli uomini l’autostima si riflette soprattutto nello specchio del barbiere: il 58,8% degli intervistati conferma di acquistare sicurezza in se stesso grazie a un taglio capace di creare un look fresco e cool. Treatwell ha rilevato che per lui anche avere un aspetto disteso e rilassato gioca un ruolo importante: per il 41,2% degli uomini, infatti, i massaggi antistress non solo sciolgono le tensioni fisiche e muscolari, ma aiutano a piacersi di più. Nella speciale classifica maschile dei trattamenti che permettono di sentirsi più a proprio agio con la propria immagine compaiono poi la tinta per coprire i capelli bianchi (17,6%) e la depilazione (11,8%).

Gli uomini non badano a spese per il proprio benessere

Se le donne sono propense a recarsi frequentemente dal parrucchiere o dall’estetista per effettuare trattamenti che le facciano sentire meglio – una volta a settimana in un terzo dei casi (33,7%) e più di una volta in sette giorni per quasi un quinto (19,8%) delle intervistate, contro l’appuntamento mensile o le due volte al mese indicati rispettivamente dal 41,2% e dal 29,4% del campione maschile – gli uomini sono disposti a spendere di più. L’11,8% di loro – contro il 5,8% delle donne – investirebbe fino a 300 euro al mese per concedersi trattamenti capaci di infondere loro maggiore autostima e lo stesso numero di rispondenti arriverebbe anche a superare questa cifra pur di raggiungere l’obiettivo. La maggior parte delle intervistate (47,7%), invece, si fermerebbe a 100 euro mensili.

 

“Noi di Treatwell crediamo che la bellezza non sia un insieme di canoni validi per tutti allo stesso modo e in ogni situazione, ma piuttosto uno stato d’animo di armonia con il proprio corpo e la propria individualità” commenta Chiara Cassani, Marketing Manager Italy di Treatwell. “Il nostro obiettivo è proprio aiutare le persone a sentirsi libere di esprimere se stesse ogni giorno e per questo mettiamo a loro disposizione gli strumenti per prendersi cura del loro benessere alle loro condizioni: dove, quando e come vogliono, ventiquattro ore su ventiquattro e sette giorni su sette, anche last minute e, grazie alla nostra app, on-the-go”.