Ad esempio? Scrivere e pubblicare libri di successo. Dal fantasy al “pulp”, dal romanzo storico al chick lit. A vent’anni di distanza da Volevo i pantaloni gli scrittori giovanissimi sono sempre di più. Ieri Porci con le ali e Generazione X, oggi letteratura “di genere” sempre più agguerrita e di tendenza. Medieval fantasy, romanzi criminali, pink stories, diari scritti col sangue alle dita. E dopo il successo dell’editore Fazi con le scandalose confessioni di una sedicenne siciliana molti editori hanno virato direttamente verso i teen agers. A Roma la casa editrice Fanucci ha lanciato la collana Teens, che tra gli altri baby scrittori ospita la sedicenne Valentina F, autrice di TVUKDB Ti voglio un kasino di bene, e che con il recente Il mio cuore x te ha già piazzato diverse decine di migliaia di copie in pochi mesi. Storie d’amore e d’amicizia dedicate ad altri giovanissimi non sempre disposti a riconoscersi nel pubblico di Federico Moccia. Libri che arrivano dritti al cuore di chi legge e per questo riescono a vendere più degli scrittori “di mestiere”; oppure tanto ben confezionati da far sospettare la longa manus di editor troppo attenti alla grande distribuzione. Pochi giorni fa la polemica intorno ai giovani esordienti che ha coinvolto tra gli altri anche Federico Ghirardi, il diciassettenne della provincia di Torino autore di Bryan di Boscoquieto nella terra dei mezzidemoni, il romanzo che ha portato l’attenzione dei media sul fantasy “made in Italy”. All’articolo di Giorgia Grilli apparso su Tuttolibri della Stampa del 21 giugno in cui si è parlato di “libri falsi, costruiti a tavolino”, è seguita la dura replica dell’editore Newton Compton, che ha assicurato l’autenticità del lavoro del giovanissimo autore della Valle di Susa. Insomma la Smart Generation non scrive solo sms.