Non sono emersi “elementi per ipotizzare una violenza sessuale» e la morte va ricollegata a una emorragia causata da una profonda lesione al collo dovuta verosimilmente all’azione di uno strumento da punta e taglio. Questi i risulatati dell’autopsia eseguita sul corpo della studentessa inglese Meredith Kercher uccisa a Perugia. Smentita la violenza sessuale, gli esami medici hanno però confermato che la studentessa ha avuto un rapporto sessuale prima di morire. Le lesioni, piccoli lividi, trovate sul corpo non sono tali da far ipotizzare uno stupro. Possibile, secondo gli inquirenti, la consumazione di un rapporto sessuale sotto minaccia. Non sono state disposti ulteriori esami medico-legali ma il sostituto procuratore sembra voglia disporre di un quadro definito della situazione, prima di restituire alla famiglia la salma.La Procura sottolinea inoltre che le indagini per trovare chi ha ucciso la ragazza nella notte tra giovedì e venerdì “proseguono in ogni direzione e con ogni mezzo”, e sottolinea l’esigenza di attenersi al più stretto riserbo per “non compromettere o ritardare i risultati dell’inchiesta ed evitare sgradevoli, inutili spettacolarizzazioni o isteriche morbosità”.