Indiscutibilmente bello, oggettivamente bravo. Miguel Bosé, talentuso figlio dell’amata attrice italiana Lucia Bosé e del leggendario torero spagnolo Luis Miguel Dominguin, è tornato sulla scena per marcare in rosso il trentennale della sua carriera: Papito è il titolo dell’album (distribuito da Carosello Records) scelto per incorniciare i tre decenni da artista che continua a far sognare le teenager esattamente come ai tempi di Anna. E per mostrare quanto sia valida la sua voce si è circondato di nomi che hanno suggellato il suo lavoro. Sedici brani a formare il corpo di Papito: ballate agrodolci (sono presenti tanto il pop dal sapore anni Ottanta quanto la salsa caraibica), pennellate di malinconia sostenute sempre e comunque da ritmi che riescono a valorizzare una voce dal timbro straordinariamente basso e suadente e un inconfondibile accento latino che da sempre caratterizzano il personaggio Miguel. In Spagna come in tutti i Paesi di lingua latino-americana è amatissimo, ma è con il Bel Paese che è legato a doppio filo, e con questo ritorno ha voluto sottolinearlo: “Con l’Italia non ho mai rotto i ponti. In realtà, a metà degli anni Ottanta, dopo Bandido, i discografici semplicemente decretarono che ero fuori dal mercato e così me ne andai dove il mio stile era ancora sinonimo di successo”. Mina, Ricky Martin, Michael Stipe, Laura Pausini, Paulina Rubio, Noa, Shakira, Julieta Venegas, David Summers, Alejandro Sanz: questi i nomi scelti da Miguel per collaborare in brani passati, suoi o di altri, rivisti e rivestiti in Papito. Con Shakira forse il duetto più da radio: Si tu no vuelves, versione in lingua spagnola del grande successo italiano Se tu non torni (1994) si staglia certamente come uno dei brani più suonati. La collaborazione più significativa è però, probabilmente, quella con Mina: “Questa è la seconda volta che collaboriamo. È stata lei a coinvolgermi, e per me è davvero un privilegio. Sono sempre stato legato alla musica italiana e ritengo che Mina sia uno dei più grandi artisti che l’Italia abbia mai avuto”.Agua y sal si offre così come perla dell’intero album. Noa ha scelto con lui di cantare il successo che anni fa gli propose un ispiratissimo Nicola Piovani, La vita è bella (nell’album La vida es bella) e più o meno come lei tutti hanno avuto la possibilità di scegliere in che forma prestare le corde vocali per Papito: “Ho lasciato a ciascuno dei miei amici la possibilità di scegliere il brano che più preferivano per duettare. Li volevo tutti con me”. Festivalbar sarà la prima nuova finestra italiana per Miguel, ma non sono da escludere nuove tappe: per adesso la tournee del cantante spagnolo prevede città come Miami o Portorico, ma presto il Paese della madre potrebbe ospitarlo in diverse città: “In fondo questa è la celebrazione dei miei trent’anni di carriera, e con l’Italia ho sempre un ottimo rapporto”, ha dichiarato speranzoso. E spereranno soprattutto le italiane.