C’era un italiano che non conosco che ha aggredito la ragazza, l’ha accoltellata e poi è scappato. Così si difende  Rudy Hermann  per sostenere di non aver ucciso Meredith Kercher la sera del 1 novembre nella casa di via della Pergola a Perugia. La dichiarazione è stata fatta  durante l’udienza di accertamento della sua identitàIl giovane, incastrato da un’impronta palmare sulla federa del cuscino insanguinato di Meredith, avrebbe comunque confermato di essere stato a casa della studentessa inglese la notte dell’omicidio. Sono andato a casa di Meredith e siamo entrati insieme – avrebbe detto – Appena entrato però mi è preso un attacco di mal di pancia e mentre ero in bagno ho sentito gridare. C’era un giovane italiano che non conosco – avrebbe continuato – che ha aggredito la ragazza, l’ha accoltellata ed è scappato.  Rudy avrebbe poi riferito di aver fatto un tentativo di salvare la studentessa inglese. L’ho presa in braccio, ho cercato di rianimarla ma poi – conclude – preso dal panico sono scappato. Dunque Rudy conferma di essere stato in casa di Meredith la sera dell’omicidio. Lo stesso racconto che la notte prima dell’arresto fece al suo amico in chat. Ma  allora fornì tre versioni diverse dei fatti di quella notte. Gli inquirenti aspettano di poterlo interrogare per aver un quadro più preciso.