In una sua celebre citazione, il filosofo e premio Nobel indiano Rabindranath Tagore ci insegna “Lo sciocco corre, il sapiente attende, il saggio va in giardino”. Una saggezza che anche Merano ha saputo cogliere e interpretare pienamente: in questi ultimi decenni di strabiliante rinascita, il senso estetico di chi visita la città sulle rive del Passirio, viene appagato non solo dalla vasta offerta culturale, ma anche dalla straordinaria bellezza dei suoi parchi e lussureggianti giardini.

Oltre alla ben nota Passeggiata Tappeiner che sovrasta di cento metri la conca di Merano con una strabiliante vegetazione mediterranea, alle ombreggiate passeggiate che costeggiano il Passirio, un tempo punto di incontro della nobiltà in soggiorno a Merano per le cure, oggi la città vanta 18 chilometri di percorsi e 6 ettari di parchi. E’ dal lontano 1930 che la Giardineria Comunale di Merano si occupa a tempo pieno della cura di migliaia di aiuole e piante artefici della gioiosa atmosfera che avvolge la città.

Inevitabilmente l’occhio cade sulle sculture floreali giganti che si ergono in corrispondenza dei punti strategici delle passeggiate. Le più suggestive si incontrano lungo la Passeggiata Gilf: l’enorme serpente che sbuca tra la fitta vegetazione, Atlante, personaggio della mitologia greca che regge sulle spalle l’intera volta celeste, il bellissimo picchio verde aggrappato a un cedro che si contende il primato con il “saltaro”, custode di boschi e vigneti abbigliato di piume colorate, il fantino a cavallo.

Lo scrittore austriaco Stefan Zweig elogiava Merano per il carattere particolare della sua natura priva di contrasti, del suo clima nemico del vento e amico intimo del sole! Come molti altri poeti che l’hanno preceduto e seguito, anche Zweig ha saputo assaporare la tranquillità dei tanti parchi cittadini come quelli intitolati a Schiller, alla Principessa Sissi e il parco Maia.

Siamo certi che oggi il poeta sarebbe incantato dalla grande bellezza dei “Giardini botanici di Castel Trauttmansdorff” inaugurati nel 2001. Una superficie di 12 ettari su un pendio rivolto a sud, cinge il castello che l’Imperatrice Sissi aveva scelto come dimora durante i suoi soggiorni di cura e oggi ospita uno dei giardini botanici più belli d’Europa. La sua struttura terrazzata copre un dislivello di oltre 100 metri su cui i dolci sentori della macchia mediterranea si fondono con l’aroma frizzante del bosco misto e delle conifere. In più di 80 ambienti botanici e numerose stazioni sensoriali, i giardini presentano con orgoglio la ricchezza di piante come l’ulivo, l’arancio, il limone e i tradizionali alberi da frutto del centro Europa.

Nel 1995 nasce “Meranflora”, prestigiosa rassegna florovivaistica internazionale a cadenza biennale nell’ambito della quale giardinieri provenienti da molti Paesi si cimentano nella realizzazione di composizioni floreali a tema. Nel 2014 Merano ha vinto il concorso internazionale “Comuni fioriti” e rappresentato l’Italia nell’ultima edizione della “Entente Floreale Europe”.

Dal 2015, nell’ambito del festival “Primavera Meranese”, la città approfondisce il dialogo fra cultura e natura, due elementi che ne coniano fortemente il carattere. Natura e arte si compenetrano lungo il percorso sensoriale per il progetto “Art & Nature 2016”. Quest’anno è intitolato “Walking with Senses” e si svolge in collaborazione con Merano Arte. Il team di curatori BAU ha scelto di proporre una serie di opere con cui interagire per scoprire le relazioni che legano il paesaggio urbano a quello naturale. Artisti, designer e architetti di fama internazionale hanno realizzato installazioni temporanee o definitive negli spazi pubblici o lungo percorsi pedonali.

Anche la biblioteca civica inaugurata nel 1992 è un’istituzione importante per la cultura cittadina: i due piani dell’edificio situato nel cuore del centro storico e soggetto al vincolo di tutela storico-artistica ospitano testi letterari in lingua italiana e tedesca. Luogo di incontro e di dialogo, anche quest’anno nell’ambito della rassegna letteraria “Appuntamento a Merano/Autoren in Meran” la biblioteca richiamerà letterati e pensatori di fama internazionale appartenenti alle due culture che caratterizzano la città.

L’edizione 2016 del festival letterario sarà aperta dal noto scrittore di origine italo-albanese Carmine Abate. Abate appartiene agli Arbëreshë, minoranza etnico-linguistica albanese della Calabria. Per lunghi anni ha vissuto e lavorato ad Amburgo. Abate è noto soprattutto per i suoi romanzi e racconti come “Den Koffer und weg!” (1984), “Ballo Tondo” (2000) e “Tra due mari” (2002). Nel 2004 con “La festa del ritorno” Abate vince il Premio Campiello. I temi prevalenti delle sue opere di narrativa sono il ricordo delle tradizioni culturali di origine dei migranti e l’incontro interculturale in genere.

Il 4 luglio Carmine Abate sarà a Merano per presentare “La felicità dell’attesa”, romanzo uscito nel 2015 edito da Mondadori. Il libro narra le vicende di una famiglia italiana attraverso quattro generazioni, un secolo e tre continenti. La lettura si terrà al Kurhaus con l’accompagnamento musicale di Cataldo Perri, Enzo Naccarato, Checco Pallone e Piero Gallina che suoneranno strumenti tradizionali calabresi.

Il 16 luglio sarà la volta di Vito Mancuso, teologo e direttore della collana “I grandi libri dello spirito” pubblicata da Garzanti. Al Pavillon des Fleurs incontrerà Guido Rispoli, ex procuratore capo a Bolzano ora procuratore generale del Molise. Nell’ambito dell’appuntamento dal titolo “Legge e utopia” interverranno sul tema “Cercare Dio nel giusto e nella legge”.

Particolarmente interessante si preannuncia l’incontro con Lorella Zanardo, manager, scrittrice, attivista e giornalista. Speaker apprezzata a livello internazionale, il 22 luglio parlerà delle esperienze fatte nell’ambito della realizzazione del suo documentario “Il corpo delle donne” in cui tematizza la rappresentazione del femminile nella televisione italiana. Il documentario, che nel 2010 Feltrinelli ha pubblicato sotto forma di libro, è stato presentato dall’autrice anche al Parlamento Europeo.

Il 5 agosto Volker Klüpfel e Michael Kobr, ideatori della collana di romanzi gialli incentrata sulla figura del bizzarro commissario Kluftinger, presenteranno a Merano l’ultimo della serie uscito in primavera col titolo “In der ersten Reihe sieht man Meer”. Un’opera di eccezione incentrata su un ricongiungimento familiare molto particolare. Un romanzo per le vacanze e insieme un’opera imperdibile.

A questo interessante incontro seguirà quello con il critico e storico d’arte Flavio Caroli il 13 agosto che terrà un lectio magistralis presentando il suo ultimo libro “Con gli occhi dei maestri” uscito nel 2015 edito da Mondadori.

Seguirà Radka Denemarková il 20 agosto al Pavillon des Fleurs del Kurhaus di Merano. Scrittrice, storica e giornalista di nazionalità ceca, ha tradotto i testi del premio Nobel Herta Müller. Vincitrice del premio Magnesia Litera, è l’unica scrittrice ad essere stata premiata in tutte e tre le categorie a concorso (saggistica, traduzione e narrativa).  Con “Ein herrlicher Flecken Erde”, romanzo di recente pubblicazione in lingua tedesca, è stata insignita del premio librario Georg Dehio 2012.

Scevra da ogni giudizio morale, Denemarková descrive la società ceca durante e dopo il conflitto mondiale, una società alla ricerca di una giustizia difficile. L’incontro a Merano sarà moderato da Christine Vescoli, direttrice di Literatur Lana.

Decisamente promettente si preannuncia la serata del 2 settembre al Pavillon des Fleurs dedicata all’incontro con il sociologo svizzero Jean Ziegler. Docente a Ginevra e alla Sorbona di Parigi, Ziegler è stato corrispondente speciale ONU per il diritto all’alimentazione.  Segnato dall’amicizia con Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir, oggi è membro del Consiglio per i diritti umani e autore dell’opera a sfondo autobiografico “Ändere die Welt!” (Cambia il mondo!) pubblicato nel 2015 da C. Bertelsmann. Paul Rösch, sindaco di Merano, farà da moderatore dell’incontro con l’intellettuale critico della globalizzazione neoliberale.