Lo spettacolo, che già lo scorso dicembre è andato in scena in forma di monologo per un progetto a sei voci, viene riproposto con quattro attori in scena. La pièce è un adattamento del testo della scrittrice tedesca Christa Wolf che, nel 1996 ha pubblicato il romanzo Medea “Voci” nel quale ha modificato radicalmente la versione del mito della tragedia euripidea. Il libro della Wolf rifiuta l’infanticidio attribuito a Medea ed adotta un versione pre-euripidea del mito. Una donna appartenente ad una società matriarcale non avrebbe mai soppresso il bene più grande: i figli. Uno spettacolo, quello presentato al Teatro Campo d’Arte, che si incastra con cinque delle sei voci “parlanti” della Wolf. La messa in scena sottolinea la donna come manifestazione della “Madre Originale” (dea madre), elemento fondamentale della società arcaica. La donna che detiene la conoscenza del mistero della vita attraverso la terra. Roma. Piccolo Teatro Campo d’Arte
Via dei Cappellari 93 (Campo dei Fiori)Dal 7 al 10 maggio