L’ultima pellicola di Terry Gilliam, il cantastorie visionario con il gusto della meraviglia e dell’assurdo, non ha convinto il pubblico di Cannes, i cui giudizi all’indomani della proiezione si dividono tra il perplesso e il negativo. All’incongruità e all’incompiutezza proprie dei lavori di Gilliam, si aggiunge stavolta la debolezza di una recitazione sdoppiata, anzi, triplicata: per compensare la perdita del protagonista, l’australiano Heath Ledger morto suicida durante le riprese, il regista ha chiamato sul set Johnny Depp, Jude Law e Colin Farrell. Un cast d’emergenza inserito grazie ad un aggiustamento mirato della trama, che ha reso plausibile la trasformazione plurima di Ledger nei suoi alter ego. Come molti film di Gilliam, da Brazil a I fratelli Grimm e l’incantevole strega (in cui recitava lo stesso Ledger), Parnassus è un trionfo di effetti visivi, travestimenti e apparizioni fantasmagoriche. Ledger veste i panni di Tony Sheperd, un giovane che entra a far parte della corte circense del fantomatico mago Doctor Parnassus (Christopher Plummer). L’attrattiva principale dello spettacolo itinerante proposto dalla compagnia è uno specchio magico, attraverso il quale gli spettatori entrano in contatto con mondi paralleli popolati di strane creature. Il segreto del successo di Parnassus è un patto che egli ha stretto con Mr. Nick, alias Lucifero (Tom Waits), promettendogli in cambio la bella figlia Valentina (Lily Cole). Compito di Tony sarà sfidare il diavolo e salvare la giovane, ma i ripetuti salti nello specchio stravolgeranno le sue fattezze, complicando la sua missione. Con questo espediente narrativo, Gilliam ha giustificato il ricorso agli attori di riserva. Il primo impulso del regista, alla notizia della morte di Ledger, era stato sospendere il progetto. Poi, la decisione di proseguire per intitolare il lavoro ultimato alla memoria del compianto protagonista. “Ledger è stato un attore straordinario – ha detto Gilliam – e anche in quest’ultima interpretazione lo dimostra in pieno. Ho capito che proprio per le caratteristiche del suo personaggio avrei potuto riscrivere il copione dedicandoglielo idealmente. Sono contento di essere arrivato alla fine soprattutto per lui”.