Napoli è lo scenario perfetto di una storia tutta al femminile. La storia di Maria, madre in attesa di una figlia nata prematura. Solitudine, angoscia, rabbia ma anche solidarietà e voglia di “rinascere” sono i sentimenti che vivono in uno spazio asettico, una sorta di limbo, dove l’attesa si trasforma in energia vitale e la vita e la morte sono aspetti della stessa realtà.Entusiasta Margherita Buy per il ruolo di Maria che ” in sceneggiatura è diventato ancora più bello. Mi ha entusiasmato la spasmodica volontà di questa donna di diventare madre, si dice che si nasce con il desiderio di avere dei figli, poi però si deve diventare madri con tutti gli errori che comporta. Il percorso di Maria è da una parte di sofferenza, ma dall’altra di crescita. Un ruolo che continua ad arricchirmi – prosegue l’attrice- ne sono sempre più orgogliosa e credo che questo film non sia triste perché parla della gravidanza e dell’amore per la vita”.Una pellicola rivolta a tutte le donne che cercano di combattere con le proprie forze. “Maria non decide di prendere una strada solitaria – spiega Francesca Comencini – è il suo uomo ad abbandonarla. Molti figli crescono in famiglie allargate o ristrette, e non credo che si possano definire orfani come invece è stato detto dal Papa a Praga. I miei tre figli non sono né abbandonati a loro stessi, né orfani, né rovinati”.