L’autore, scrive Le Monde,  “è riuscito a mettere in scena con splendidi piani sequenza, lo scorrere del tempo in un luogo dove sembra essersi fermato. Un melange inedito di minimalismo narrativo e comicità inaspettata…”   Aggiunge oggi Screen International  “Un film praticamente muto di una bellezza e di una originalità  sfolgoranti. Le quattro volte annuncia l’inaspettato arrivo del secondo Michelangelo del cinema italiano ».  E ancora Variety: “il fluire dell’esistenza scorre attraverso “Le quattro volte”con immagini straordinariamente attraenti  ….” Hollywood Reporter: “Uno dei film più interessanti della Quinzaine…. ci consente di guardare la vita da dietro le quinte, Frammartino si è fermato a catturare il profumo delle rose, degli alberi e dei campi….” E scrive ancora Libération “Un film innamorato della purezza del tempo capace di arrivare quasi al surrealismo. Ricorda spesso Buñuel”