Los Angeles, spiaggia di Venice, metà degli anni 60. Una contro-cultura si muove sulla sabbia, e quattro giovani che frequentano insieme corsi di meditazione trascendentale decidono di innalzarla a livelli mediatici inaspettati grazie al canale offerto dal pentagramma, canale che all’epoca vede sugli scudi miti del calibro dei ‘Beatles’, o di Hendrix o di Janis Joplin, miti scolpiti a caratteri d’oro nelle pagine della storia della musica. James Douglas Morrison, Raymond Manzarek, Robert Krieger e John Densmore sono i nomi dei quattro ragazzi californiani, e rispettivamente ricoprono i ‘ruoli’ di voce, organo e tastiere, chitarra e batteria. Formano una band chiamata ‘Doors’. “If the doors of perception were cleansed, everything would appear to man as it truly is, infinite” (“Se le porte della percezione fossero spalancate, ogni cosa apparirebbe all’uomo come realmente è: infinita”) è una frase tratta dal libro di Aldous Huxley “Le porte della percezione”, testo che tratta delle sostanze psicotrope: da qui e dalle combinazioni cromatiche del grande pittore William Blake i quattro traggono ispirazione per dare il nome alla band. Anche Nietzsche e la cultura classica fanno capolino nell’opera dei ‘Doors’, così come le sostanze allucinogene, allora molto in voga: se Huxley usava la messalina, Morrison gli faceva eco con l’LSD. ‘Break on Through (To The Other Side)’, ‘Light My Fire’, ‘People Are Strange’, ‘You Make Me Real / Roadhouse Blues’, ‘Riders on the Storm’, ‘The End’ sono alcuni fra i titoli più noti della band e in assoluto più suonati nella storia della musica (si pensi che oggi qualcuno di questi è anche disponibile come suoneria del cellulare…). Jim Morrison morì il 3 luglio del 1971, in una vasca da bagno di un albergo di Parigi (quasi richiamando la ‘romantica’ morte di Marat, ma in questo caso non si ha certezza sulle cause, se overdose o altro), e il gruppo continuò a suonare ma senza raggiungere le vette toccate quando a cantare c’era il ‘re lucertola’ (così veniva chiamato Morrison per gli ammiccamenti sessuali con cui accompagnava le esibizioni). 1967-2007: i tre componenti rimasti hanno festeggiato a Los Angeles i quarant’anni, ricordando come “a Jim sarebbe piaciuto, perché voleva essere come i ‘Beatles’ e i ‘Rolling Stones’, anche se ai tempi eravamo più underground”. Per l’occasione è stato dato alle stampe l’album ‘The Very Best of The Doors’ contenente l’inedito “Push Push”, inoltre è stato pubblicato il libro “The Door by The Doors” e presto arriverà il cofanetto ‘Perception’. Uno stile che si è fatto un manifesto, una musica diventata strada da percorrere per le generazioni future. Sinceri auguri ai ‘Doors’.