A Roma ogni mattina, alla stessa ora dell’alba, due ragazzi e una ragazza aspettano l’autobus che dalla periferia li porterà sui loro luoghi di lavoro. I due ragazzi, uno italiano l’altro straniero, lavorano in un cantiere edile. La ragazza, italiana, fa le pulizie in uffici e piccole industrie per conto di una ditta che riceve subappalti. Sono tutti poco più che ventenni e tutti lavorano in nero. I loro lavori sono sottopagati, pericolosi, umilianti, e ovviamente precari.  La realtà di questi ragazzi è fatta di levatacce, di turni massacranti, di tentativi di fuga dal quotidiano nello stordimento dell’alcool, della droga o della musica di una discoteca. Ma è fatta anche di aspirazioni, di sogni frustrati oppure, a volte, di una totale mancanza di ideali. In questa cornice così dura e spersonalizzante, c’è malgrado tutto posto per l’ironia, per la voglia di una vita migliore e, soprattutto, per un disperato bisogno d’amore. E una delicata, fragile storia d’amore che affonda le sue radici nel passato, infine nascerà, anche se sarà minacciata dalla violenza e dallo sfruttamento in cui sono immerse le vite dei protagonisti. “Le mattine dieci alle quattro”, nel 2009 è stato anche finalista al Premio Riccione per il teatro. In concomitanza con lo spettacolo, che è patrocinato dal Comune di Roma, Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, la casa editrice Titivillus, pubblicherà il libro dal titolo omonimo, con il testo dello spettacolo.