Dal fondo degli abissi con Sylvia Earle allo Spazio profondo con Samantha Cristoforetti, tra i cieli con Bessie Coleman e le onde del mare con Laura Dekker: in occasione della Giornata Internazionale delle Donne, Virail, il metamotore che compara tutte le soluzioni di viaggio, celebra dieci viaggiatrici dell’era contemporanea che si sono distinte con imprese incredibili. Intrepide, curiose e coraggiose, hanno dedicato la loro vita ai viaggi e all’avventura, sfidando i limiti naturali e sociali per raggiungere anche i luoghi più reconditi della Terra.
LAURA DEKKER (1995)
In barca per il mondo a 14 anni
Nata a bordo di una barca, Laura Dekker non poteva che conquistare il primato di più giovane velista a circumnavigare il globo in solitaria: il giorno della partenza – 21 agosto 2010 – aveva solo 14 anni. In compagnia del padre ha navigato dall’Olanda fino a Gibilterra, dove ha avuto ufficialmente inizio il suo viaggio solitario, durato 518 giorni. La barca oggi è diventata una vera e propria casa per Laura, che ha raccontato la sua esperienza in un documentario e in un libro.
SAMANTHA CRISTOFORETTI (1977)
Alla conquista dello Spazio
In Italia il suo nome fa ormai rima con “Spazio”: nel 2014 Samantha Cristoforetti è entrata nella storia come la prima astronauta donna italiana nello Spazio, partecipando alla missione Expedition 42/43, e l’astronauta donna con più ore di permanenza tra le stelle, avendo vissuto nella ISS (Stazione Spaziale Internazionale) per 199 giorni. Al suo ritorno, le è stata dedicata una Barbie-Astronauta. Senza ombra di dubbio ha viaggiato più lontano di chiunque altro!
YANETH ALVAREZ (1968)
In moto contro la violenza sulle donne
Una moto, un casco colorato e un messaggio da portare in tutto il mondo: è Yaneth Alvarez, una biker colombiana che gira il mondo da sola contro la violenza sulle donne. Sin da piccola Yaneth è stata vittima di abusi e violenza e soltanto nel 2014, sostenuta dal figlio, è riuscita a denunciare pubblicamente tutto il male subìto. Ha quindi deciso di partire in sella alla sua moto per compiere un viaggio pieno di speranza con l’obiettivo di sensibilizzare e sostenere tutte le donne vittime di violenza.
CRISTINA MITTERMEIER (1966)
Fotografare il mondo per conservarlo
Avventuriera, scrittrice e fotografa, la messicana Cristina Mittermeier racconta che a trasmetterle la passione per i viaggi sono stati i libri di Emilio Salgari. In compagnia del marito, Cristina ha viaggiato ed esplorato oltre 100 Paesi, dall’Etiopia alla Papua Nuova Guinea passando per la Groenlandia, per testimoniare attraverso le sue foto la meraviglia della natura e la cultura delle popolazioni indigene. È la fondatrice di SeaLegacy, associazione no profit che si batte per la salvaguardia degli Oceani, e circa 10 mesi l’anno è in viaggio per il mondo.
ROSIE SWALE-POPE (1946)
5 anni di corsa attorno al mondo
Una vita di corsa, quella di Rosie Swale-Pope, che a 72 anni non ha ancora appeso le scarpette (da ginnastica) al chiodo. Dopo aver navigato nell’Atlantico in solitaria, attraversato il Sud America a cavallo e partecipato a numerose ultra-marathon, Rosie ha dato il via alla sua più grande avventura: un viaggio intorno al mondo di corsa, per raccogliere fondi per la ricerca contro il cancro alla prostata. Trainando un carrellino con dentro il necessario per sopravvivere, è partita dalla sua casa gallese nell’Ottobre 2003 all’età di 57 anni e ha smesso di correre nell’agosto 2008, dopo aver macinato 32.000 km e consumato le suole di 53 paia di scarpe.
JUNKO TABEI (1939 – 2016)
La prima donna sull’Everest
Scalare le montagne? Cosa da uomini per l’opinione comune in Giappone negli anni ’70, secondo cui le donne avrebbero dovuto limitarsi ad accudire la casa ed i figli. Non la pensava così Junko Tabei che, dopo aver fondato fondato il “Ladies Climbing Club”, è entrata nella storia compiendo la prima ascensione femminile nel 1975 dell’Everest e nel 1981 dello Shisha Panama. La passione per le montagne l’ha portata a completare l’ascesa delle Seven Summit, le montagne più alte per ciascuno dei sette continenti.
VALENTINA TERESHKOVA (1937)
La prima donna nello Spazio
A soli 26 anni, la russa Valentina Tereshkova entrò nella storia come prima donna nello Spazio: lanciata il 16 giugno 1963, fece ben 48 orbite intorno alla Terra, totalizzando all’epoca più ore nello spazio in una sola missione di quante ne avessero fatte tutti gli astronauti USA messi assieme. In seguito si è dedicata alla politica, ma il suo nome è rimasto nello Spazio: una valle lunare è stata chiamata in suo onore “valle Tereshkova”.
SYLVIA EARLE (1935)
Esploratrice di abissi
Una vera e propria viaggiatrice degli abissi: l’oceanografa statunitense Sylvia Earle non soltanto ha collezionato oltre 6.000 ore di immersioni, ma ha stabilito il record di immersione in solitaria dentro al sommergibile Deep Diver, toccando i 1.000 metri di profondità nelle acque delle Bahamas, e quello per la massima profondità raggiunta da un essere umano senza l’ausilio di un sommergibile, camminando sul fondo marino ad una profondità di 381 metri nelle acque dell’isola di Oahu nelle Hawaii. I suoi studi le sono valsi 15 lauree ad honorem.
ELLA MAILLART (1903 – 1997)
Dalla Svizzera all’Afghanistan in cabriolet
Considerata una delle più grandi viaggiatrici del XX secolo, Ella Maillart ha trascorso la sua vita esplorando il mondo: ha attraversato nel ‘32 le steppe del remoto Turkestan (le attuali repubbliche degli Urali) per toccare con mano gli effetti della rivoluzione russa e nel 1939 ha raggiunto Kabul partendo da Ginevra guidando una Ford cabriolet. I diari di questi viaggi sono diventati dei classici della letteratura d’avventura. Inoltre è stata anche una grande sportiva: sciatrice professionista, velista e capitana della nazionale svizzera di hockey su prato.
BESSIE COLEMAN (1892 – 1926)
Acrobazie aeree contro il razzismo
Prima afroamericana a conseguire una licenza di pilota internazionale, l’aviatrice statunitense Elizabeth “Bessie” Coleman dopo aver ottenuto il brevetto da pilota in Francia si scontrò in USA con la società segregazionista degli anni Venti, che rifiutò di ammetterla nelle compagnie di volo. Creò quindi un suo show di stunt aerei per poter finanziare la prima scuola di pilotaggio per neri. Purtroppo morì nel 1926, sbalzata fuori dall’aereo durante un’esibizione, non riuscendo a realizzare il suo sogno: divenne tuttavia d’ispirazione per una generazione di uomini e donne afroamericani.