Un senso di spossatezza, un velo di malinconia e l’insorgenza di sentimenti negativi. Sono questi i principali sintomi del disturbo d’umore legato al cambio di stagione, definito dagli esperti come “Autumn Blues”, una forma di depressione che rientra nel disordine affettivo stagionale (SAD). Per combattere l’Autumn Blues e i suoi sintomi un italiano su 2 (54%) s’impegna a dedicare più tempo ai propri amici, magari invitandoli a casa per un aperitivo e per preparare con la compagnia giusta un cocktail perfetto come un vero bartender, cimentandosi nel miscelare con le dovute proporzioni bibite alcoliche e analcoliche, frutta esotica, erbe aromatiche e, naturalmente, ghiaccio. Apprezzata dalle celebrities, da Gwyneth Paltrow a Justine Timberlake e consolidata dal parere degli esperti, l’house-bartending è allora la nuova tendenza d’Oltreoceano legata al mondo della mixability per contrastare la depressione legata al cambio di stagione, divertendosi a preparare a casa un cocktail con gli amici come dei veri bartender.

È quanto emerge da uno studio condotto da Sanbittèr Aperitivo Cool Hunting, osservatorio sulle nuove tendenze in materia di drink e mixability, condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) attraverso un monitoraggio su circa 1.200 italiani – uomini e donne tra i 20 e i 55 anni – e su oltre 100 fonti fra testate, magazine, portali, blog e community internazionali sull’abitudine di preparare in casa il proprio drink con gli amici.

I numeri dell’house-bartending, l’arte di preparare un drink insieme ai propri amici come un vero bartender

Perché preparare cocktail in casa può aiutare a combattere l’“Autumn Blues”? Un italiano su 2 (54%) rompe in questo modo la monotonia di una serata uggiosa, con il desiderio di sperimentare in prima persona la propria mixability, ovvero l’abilità nel miscelare adeguatamente i diversi ingredienti di un drink, dando libero sfogo alla propria creatività nell’idearne di nuovi (48%). C’è però anche chi desidera preparare un drink per ragioni di natura differente. Il 46% lo fa perché consente dunque un notevole risparmio economico rispetto al suo consumo in un bar o in un locale, mentre uno su 3 (32%) vuole scegliere da sé le quantità d’alcol da impiegare, realizzando un drink più o meno alcolico secondo il proprio gusto. Uno su 4 (24%), invece, vuole prepararlo da sé semplicemente perché desidera privilegiare la scelta di ingredienti di qualità, in specie nella selezione della frutta esotica.

Quale attività gli italiani preferiscono svolgere nel realizzare un cocktail insieme ai propri amici? Più di uno su 2 (54%) vuole divertirsi ad agitare lo shaker, magari improvvisando voli acrobatici come un bartender professionista; uno su 3 (31%) preferisce dedicarsi alla preparazione della giusta quantità di ghiaccio o a pestare il lime ed eventuali  altre erbe aromatiche (29%) da aggiungere al drink. Uno su 4 (26%) vuole dedicarsi a un compito più semplice ma non meno delicato, quello del taglio della frutta fresca, oppure a girare vorticosamente il barspoon (23%) per mescolare opportunamente gli ingredienti dei cocktail, come i classici autunnali e Vodka Sour e White Russian.

Tra i millennials emerge poi un altro dato interessante: una discreta percentuale dei più giovani (16%) desidera specializzarsi nel preparare il suo cocktail preferito a casa con i propri amici proprio perché aspira a diventare un vero bartender o a ideare un nuovo drink che incontri l’approvazione dei propri compagni.

Gli esperti e un numero cospicuo di studi internazionali confermano il ‘valore terapeutico’ del drink preparato insieme tra amici durante un aperitivo

Secondo quanto rilevato dagli esperti, bere insieme tra amici durante un aperitivo ha anche un importante valore sociale. “Il significato sociale dell’aperitivo è racchiuso nel significato etimologico della parola (dal latino aperitivus ‘che apre’), che allude a una bevanda in grado di stimolare e, dunque “aprire” la sensazione della fame – osserva Lucio Meglio, Docente di Sociologia dei processi culturali all’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale – Oggi l’aperitivo è quel momento socializzante nel quale gli amici trovano un punto di riferimento stabile per scaricare lo stress di una giornata lavorativa frenetica, rinsaldando così i propri legami”. Ma in che misura lo stare insieme a casa tra amici a preparare un drink durante un aperitivo può assumere anche una valenza ‘terapeutica’, nella misura in cui allontana la malinconia e gli sbalzi d’umore legati al cambio di stagione?

“I cambi di stagione, che si fanno sempre meno graduali, portano necessariamente con sé sbalzi di stato d’animo che vanno di pari passo a quelli di pressione atmosferica e temperatura – afferma la dottoressa Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta dello Studio Porta Nuova di Milano – Nella situazione dello stare insieme tra amici a casa individuo molti eventi ‘terapeutici’ in grado di sostenerci in questa situazione: innanzitutto la compagnia di persone scelte e con cui evidentemente si sta bene; poi la casa, che è luogo di incontro intimo, esclusivo, caldo, accogliente, privato e sicuro, e infine il bere insieme, che allenta le tensioni e porta a una generale sensazione di rilassatezza”.

Quanto evidenziato dagli esperti trova ulteriori conferme anche in numerosi studi scientifici internazionali. Infatti, se secondo quanto individuato da una ricerca condotta dall’Università di Cambridge la causa degli sbalzi d’umore legati all’Autumn Blues dipende anche alla diminuzione delle ore di luce solare che, interferendo con la produzione di melatonina riduce la serotonina, considerata proprio come l’ormone del buonumore, bisogna altresì considerare che passare del tempo con gli amici fa tornare il sorriso, in quanto genera  sentimenti di piacere e soddisfazione, come confermato da uno recente studio pubblicato sul British Journal of Psycology. Per combattere tali sbalzi d’umore può aiutare sia il fare un’esperienza nuova, quale può essere quella di preparare un drink come un vero bartender insieme ai propri amici durante un aperitivo, che stare in buona compagnia. Sono infatti questi due degli ingredienti principali della ricetta della felicità suggerita da Paul Dolan, professore della London School of Economics.

L’house-bartending offre una risposta anche alla tendenza individuata dal New York Times, per il quale “stare a casa è il nuovo uscire”, nella misura in cui però non ci si riduce a consumare comodamente cibo sul divano davanti a una serie tv in solitudine. Stare a casa è realmente il nuovo uscire se ci si apre ai propri amici, creando momenti di condivisione, come un aperitivo in cui ci si ritrova insieme a degustare dei finger food e sorseggiare un drink preparati con il contributo di ciascuno.
Ecco il decalogo degli esperti che individua i tratti peculiari dell’house-bartending:

1. MIXARE: l’abilità nel miscelare adeguatamente i diversi ingredienti, dall’alcol ai succhi e alle bevande analcoliche, è fondamentale per preparare un buon cocktail;
2. DOSARE: ogni drink ha la sua ricetta e dunque il suo dosaggio. Richiede dunque un delicato equilibrio tra “parti” alcoliche e “parti” analcoliche e una componente adeguata di ghiaccio;
3. SHAKERARE: lo shaker è lo strumento indispensabile che agevola notevolmente la mescolanza dei diversi ingredienti fino a ottenere un drink decisamente più cool da veri bartender;
4. PESTARE: alcuni cocktail richiedono il pestaggio degli ingredienti. Per preparare una buona caipiroska, ad esempio, è opportuno che lime e lo zucchero siano pestati insieme;
5. GIRARE: anche un atto apparentemente banale come quello del girare velocemente con il barspoon il proprio drink è sicuramente da non sottovalutare, poiché tale gesto incide sul mix finale degli ingredienti utilizzati;
6. GUARNIRE: dalla fetta d’arancia allo spicchio di lime, dall’oliva a forme geometriche particolari disegnate con la frutta esotica, perché bere un cocktail coinvolga prima del gusto anche la vista;
7. SPERIMENTARE: nel preparare un cocktail come un vero bartender non bisogna attenersi alla ricetta in senso stretto, ma si possono anche osare nuovi accostamenti, cercando però di non esagerare con le parti alcoliche;
8. ABBINARE: sulla base delle proprie caratteristiche ogni cocktail può essere facilmente abbinato non solo ai finger food, ma anche ai primi e i secondi piatti, creando accostamenti o per similitudine o per contrapposizione di sapori;
9. BRINDARE: un cocktail preparato e sorseggiato insieme costituisce senza dubbio un pretesto per un brindisi in allegria e una buona modalità di festeggiare una ricorrenza;
10. CONDIVIDERE: poiché il piacere è maggiore se viene condiviso, allora sorseggiare durante l’aperitivo ciò che si è preparato insieme rende un drink ancora più gradevole.