Roma. Angelo (Kim Rossi Stuart) è un meccanico di Tor Pignattara sposato con la bella Rossana (Micaela Ramazzotti) e padre di due figli. Alberto (Antonio Albanese) è uno sceneggiatore solitario in cerca dell’ispirazione per un nuovo soggetto. Due culture, due vite, due mondi agli antipodi. Il caso – sotto forma di un infarto – li riunirà nella stessa stanza d’ospedale. E il confronto tra i loro vissuti porterà i due a scoprire un’insolita fratellanza, al di là delle diversità. Questa è la trama di “Questione di cuore”, dramma con molte punte di ironia che la Archibugi ha tratto dal libro omonimo di Umberto Contarello, già autore di cinema per nomi illustri come Salvatores, Mazzacurati, Placido, Amelio. Protagonista della vicenda, accanto ai due amici, è la città di Roma, con le sue spaccature interne tra quartieri. “Per ritrarre una Roma come ho fatto – spiega la regista – ho dovuto studiare parecchio. È quello che fa un regista che ambisce ad essere un narratore, a fare quella cosa impalpabile che è mettere in scena il suo tempo. Volevo fare un film sulla mia città e su questi tempi. Attraverso una struttura che è già nell’Iliade. Due eserciti, due comandanti che, feriti, vengono messi nella stessa tenda”. Esperimento riuscito, secondo Stuart, che loda la sceneggiatura perché affronta un tema tragico con leggerezza e perché suggerisce la possibilità di una sintonia tra due persone completamente diverse. L’attore giudica il lavoro “una partitura musicale in cui suonavano per lo più le note ironiche. Mi è piaciuto questo aspetto e ancor di più pensar di dover duettare con Antonio Albanese”.Il cast è brillante: oltre alla coppia principale e alla Ramazzotti, nel film figurano Francesca Inaudi e Paolo Villaggio, cui si aggiungono i cammei di Sorrentino, Virzì, Luchetti, Verdone e Stefania Sandrelli, che interpretano se stessi al capezzale di Albanese.