La viola di Gilad Karni che dialoga con l’Orchestra sinfonica di Roma, diretta dal Maestro Muhai Tang, apre il concerto di oggi all’Auditorium Conciliazione. In programma il Concerto per viola e orchestra di Bela Bartok, la composizone più amata del novecento rimasta incompiuta per la morte del compositore ungherese nel 1945. Completata più tardi dal suo allievo, Tibor Serly, fu commissionata dal violinista e violista William Primrose e presentata al pubblico il 2 dicembre 1949. Affidata alla viola l’esposizione del tema del primo movimento Moderato, l’opera si conclude con un Allegro vivace di grande ritmo e ricco di elementi folcloristici, tipici di Bartok. Più conservatore, accusato di essere legato allo stile romantico in pieno novecento, Max Bruch compose, settantatreenne, la Romanza op.85 per viola e orchestra per dedicarla al primo violino dell’Opéra di Parigi, Maurice Vieux. Poche note per l’orchestra e il solista delizia il pubblico con un’esecuzione fatta di melodie dolcissime, virtuosismi e rapidi arpeggi, il tutto condito con un linguaggio tradizionale.Una delle migliori sinfonie di Haydn, la n.102, conclude il concerto. Insieme ad altre undici fa parte delle sinfonie dette Londinesi perchè scritte in Inghilterra dove il compositore si era recato su invito del violinista Salomon. Più accattivanti rispetto alle altre cento scritte da Haydn, brillano per l’adesione a modelli grandiosi, chiari ma ricchi di contrasti, come piacevano al pubblico inglese. E oggi al pubblico dell’Auditorium.