Dan Barber è il notissimo cuoco del ristorante Blue Hill, nel Greenwich Village di Manhattan, New York, e del Blue Hill di Stone Barns, azienda che si trova al centro del Stone Barns Center for Food & Agriculture, 30 km a nord di New York. Scrive regolarmente per il «New York Times» e per altre testate. Barber ha ricevuto il premio James Beard come miglior cuoco di New York nel 2006 e quello di miglior cuoco della nazione nel 2009.

Nominato da «Time» tra le 100 persone più influenti del mondo, Dan Barber è una vera propria celebrità nel campo della nutrizione e della cucina. Chef tra i più apprezzati al mondo – è stato nominato miglior cuoco di New York e miglior cuoco degli USA – scrive regolarmente sul «New York Times».

Dal fast-food al chilometro zero si è fatto un grande passo avanti, ma si tende ancora a pensare che il menù del ristorante debba dettare l’agenda degli agricoltori e degli allevatori, mentre Barber è convinto che le cose stiano esattamente al contrario: un buon chef interpreta il cibo e mette nel piatto, con arte, i frutti del lavoro di coloro che gli alimenti li fanno crescere assecondando la natura e producendo ciò che la terra sa fare meglio, non ciò che il cliente vuole a tutti i costi. È una rivoluzione copernicana della cucina e delle abitudini, ma è necessaria, e per fortuna gustosa. Il viaggio decennale di Dan Barber tra questi agricoltori così ostinati, che lui descrive in tutta la loro umanità, ha dato questo libro come frutto.

Leggerlo è un piacere, almeno pari a quello di sedersi al suo ristorante di Blue Hill. Dopo aver allevato degli agnelli su pascoli di erba fresca, seguendo una tecnica antica e complessa, che era durata mesi e aveva coinvolto l’intera fattoria, Dan Barber propone finalmente nel suo ristorante le deliziose costolette ottenute con tanta fatica. Accompagnate da puré alla menta e zucchine grigliate, nel giro di pochi istanti vanno completamente esaurite: mesi di lavoro vengono divorati in un batter di ciglia dai primi avventori del ristorante, come un hot-dog. Sconfortato,

Barber commenta: «La sera in cui le costolette fecero il tutto esaurito, cominciai a pensare che il pelo nel nostro uovo fosse il menù stesso, o per meglio dire la concezione occidentale del menù, ancora legato a una dieta proteinocentrica». La cucina della buona terra parte da questa considerazione e ci conduce in un viaggio fantastico, in ogni parte del mondo, a conoscere i migliori allevatori, i migliori pescatori e i migliori agricoltori, scoprirne la dedizione, l’attenzione alla loro terra e al loro mare, in un grande affresco di arte culinaria che è anche un’ode accorata alla sostenibilità del pianeta e alla felicità di farne parte. Soprattutto quando mangiamo.

 

La-cucina-della-buona-terra-cover

 

 

 

Dan Barber
La cucina della buona terra
Storie di passione per il cibo

Bollati Boringhieri