Giocata tutta sul tema del doppio e dello scambio, il testo si snoda in un susseguirsi di esilaranti equivoci resi ancor più efficaci dalla maestria di Giuseppe Pambieri, nella doppia veste di interprete e regista, accompagnato in scena dalla figlia Micol mentre Lia Tanzi – sua storica compagna sul palco e nella vita – firma i coloratissimi costumi.
La Commedia degli errori è ritenuta una delle prime opere di Shakespeare che pur ispirandosi al modello plautino ne amplifica la struttura, dando vita così ad una folle girandola di equivoci e situazioni spassose.
Pambieri conferisce alla storia un ritmo se possibile ancora più indiavolato, grazie anche alla scelta di utilizzare lo stesso attore (lui medesimo) per i due gemelli Antifolo ma anche per i due servi Dromio, cresciuti lontani dai rispettivi ‘doppi’ e che, in una Efeso sognante e misteriosa, si trovano insieme dopo tanti anni, per ri-trovarsi veramente soltanto nel finale. La scelta enfatizza il virtuosismo camaleontico dell’interprete, nei panni dell’Antifolo schivo e sussiegoso, e del suo omonimo furbo e spregiudicato. Ma anche come regista, grazie ai percepibili echi dell’atmosfera circense e agli innumerevoli giochi scenici, Pambieri conferisce vorticosa vitalità al racconto.
L’unità temporale della ‘folle giornata’ scandisce i vari momenti di uno spettacolo surreale e ritmico, segnato da luci violente che sottolineano il clima di sogno di tutta la Commedia. I cui errori termineranno solo alla fine quando appare per la seconda volta il personaggio di Omelia e invita tutti coloro che non sapevano nell’abbazia, mentre noi che sapevamo tutto sin dall’inizio rimaniamo esclusi. Ma, per nostra fortuna, con quest’opera giovanile la stagione del Bardo è appena.
Roma, Teatro Quirino
dal 23 aprile al 6 maggio 2007