Dal video all’animazione, dal teatro di parola al teatro di figura, mettendo in gioco il corpo e la voce, le visioni con i suoni, questi i linguaggi del monologo La Caccia, per raccontare l’ultima terribile notte di Penteo, il tiranno di Tebe che sfidò Dioniso, ma ne rimase affascinato, finendo per diventare da cacciatore facile preda. Autore, regista ed interprete di questo spettacolo liberamente tratto dalle Baccanti di Euripide è Luigi Lo Cascio, uno dei volti più importanti ed amati del cinema d’autore italiano, da sempre legato al teatro, perché la sua passione recitativa è nata in palcoscenico, dove ritorna per sfidare i grandi archetipi tragici.  Nelle Baccanti, dice l’artista «Euripide mette in scena lo scontro micidiale tra un uomo e un dio, che lamenta il fatto di non essere stato riconosciuto e venerato proprio nella sua città d’origine. Il conflitto coinvolge tutta la comunità e il corpo sociale è sconvolto…» e nella punizione il dio supera i miti, eccede. «In che cosa consiste questo eccesso? La caccia è lo svolgimento di questo interrogativo ». Giocando con i video, con i toni, con le figure mitologiche intorno a lui, Lo Cascio-Penteo vive «una notte di tormenti e di rivelazioni che lo conducono inesorabilmente ad affrontare il dio in un corpo a corpo definitivo. Da cacciatore, Penteo sarà ridotto a preda. E in questa nuova condizione, transitando dalla regalità iniziale all’inedito ruolo di vittima, andrà incontro ad un terribile destino di frammentazione». Roma, Teatro Valle
dal 10 al 22 febbraio 2009
tel. 06/68803794 (ore 10/19 – lunedì riposo)