A metà fra thriller e commedia, Killer Joe porta in scena, con un umorismo nero e feroce che ricorda i film di Quentin Tarantino e dei fratelli Coen, la famiglia più disfunzionale del teatro occidentale dopo gli Atridi. Tracy Letts ne analizza le dinamiche con uno sguardo disincantato, una tagliente esattezza socio-psicologica e un piglio spietatamente caustico. Il risultato è il ritratto di un’umanità ridotta alle sue pulsioni elementari, che ci fa ridere, ci agghiaccia, e ci fa infine interrogare sulla labilità dei legami familiari al cospetto dell’irresistibile binomio sesso e denaro. Il testo originale di Tracy Letts è ambientato in un trailer ( grandi roulotte nelle quali abita una parte consistente del sottoproletariato texano e americano) nella periferia di Dallas. I protagonisti della pièce in scena al Vascello, vivono in una Roma molto lontana dalla città eterna amata dai turisti di tutto il mondo, sono i nipoti dei “ragazzi di vita”. Parlano il romano delle periferie, basico dal punto di vista grammaticale, talvolta sguaiato e volgare, ma anche ricco di pirotecniche invenzioni lessicali.  Dello spettacolo hanno scritto: Uno spettacolo che ti stende…Un’epopea Gotica sul sottoproletariato urbano con un taglio da fumetto… una commedia pungente e oltraggiosa, esplicita ma con molto da dire