“La ninnananna degli alberi” di Alice Bassoli per Corbaccio: Se siete alla ricerca di una lettura intensa che esplora l’animo umano e le sue fragilità, questo libro potrebbe essere il regalo di Natale perfetto, sia per voi stessi che per le persone a cui tenete.
Un viaggio tra passato e presente
La protagonista, Isabella, è una donna che vive da vent’anni con una ferita aperta: la scomparsa misteriosa della sua sorella gemella, Valeria, avvenuta durante un’estate spensierata nell’Appennino tosco-emiliano. Quel tragico evento ha segnato indelebilmente la sua vita, portandola a costruire muri emotivi per proteggersi dal dolore e dai ricordi.
Isabella ha cercato di andare avanti: un ex marito, una figlia, una vita apparentemente normale. Ma il passato ha un modo tutto suo di riaffiorare. La morte della zia Adele, che le lascia in eredità la casa di famiglia, diventa il catalizzatore che la spinge a tornare in quei luoghi carichi di memorie. E lì, tra le mura che hanno visto crescere lei e Valeria, Isabella trova un indizio che potrebbe finalmente svelare la verità sulla scomparsa della sorella.
Il potere del trauma e del lutto irrisolto
Il romanzo dipinge con grande sensibilità il peso che un trauma non elaborato può avere sulla vita di una persona. Isabella vive “dimezzata”, come se una parte di sé fosse rimasta ferma a quella fatidica notte di luglio di vent’anni prima. Questo è un aspetto che molti possono comprendere: quando non affrontiamo il dolore, esso si insinua silenziosamente in ogni aspetto della nostra esistenza, influenzando le relazioni, le scelte e la percezione di noi stessi.
La scomparsa di Valeria rappresenta per Isabella un lutto ambiguo. Non avendo mai avuto una chiusura, non sa se considerare la sorella morta o semplicemente persa. Questa incertezza la mantiene in uno stato di limbo emotivo, impedendole di elaborare veramente la perdita. È un tema psicologico molto profondo, noto come “lutto sospeso”, che può portare a sentimenti di colpa, rabbia e depressione.
Il ritorno alle origini come percorso di guarigione
La decisione di tornare al paese natale non è semplice per Isabella. Significa riaprire vecchie ferite, affrontare ricordi dolorosi e confrontarsi con le persone del passato. Tuttavia, questo passo è fondamentale per la sua guarigione. Affrontare il luogo del trauma può essere terapeutico, permettendo di rielaborare gli eventi con la maturità e la consapevolezza acquisite nel tempo.
Nel romanzo, l’ambientazione svolge un ruolo cruciale. I boschi dell’Appennino tosco-emiliano, la villa diroccata, il torrente dove da bambine facevano il bagno: ogni luogo è carico di simbolismo e contribuisce a creare un’atmosfera sospesa tra realtà e memoria. La natura diventa specchio delle emozioni di Isabella, con gli alberi che sembrano sussurrare un’antica ninnananna, portando conforto ma anche richiamando il passato.
L’importanza di affrontare il passato
Isabella si rende conto che per andare avanti deve fare i conti con ciò che è accaduto. Questo significa non solo cercare la verità sulla scomparsa di Valeria, ma anche riconoscere le proprie emozioni e concedersi di provare dolore. È un percorso difficile, ma necessario. Spesso, nella vita reale, tendiamo a reprimere i ricordi traumatici nella speranza che svaniscano, ma il romanzo ci mostra che solo affrontandoli possiamo davvero liberarci dal loro peso.
Strategie di coping e supporto psicologico
Leggendo la storia di Isabella, possiamo riflettere su alcune strategie utili per affrontare traumi e lutti irrisolti:
- Accettazione delle emozioni: Permettersi di sentire tristezza, rabbia o paura è il primo passo verso la guarigione. Non bisogna giudicare le proprie emozioni, ma accoglierle come parte del processo.
- Ricerca di supporto: Condividere il proprio dolore con persone fidate può alleviare il senso di isolamento. Nel romanzo, l’interazione con gli abitanti del paese e la riscoperta dei legami passati aiutano Isabella nel suo percorso.
- Professionisti della salute mentale: Non esitiamo a rivolgerci a psicologi o terapeuti. Un professionista può offrire strumenti efficaci per elaborare il trauma e ritrovare un equilibrio emotivo.
- Connessione con la natura: Come suggerisce il libro, trascorrere del tempo in ambienti naturali può avere effetti benefici sulla salute mentale, favorendo la riflessione e riducendo lo stress.
Il valore terapeutico della narrazione
“La ninnananna degli alberi” non è solo un romanzo avvincente, ma anche una testimonianza del potere della narrazione come strumento terapeutico. Raccontare la propria storia, o immergersi in quella di un personaggio, può aiutare a elaborare esperienze dolorose e a vedere le cose da una nuova prospettiva.
Perché leggere “La ninnananna degli alberi”
- Profondità emotiva: Il romanzo affronta temi universali come la perdita, il senso di colpa e la ricerca di sé, toccando corde profonde nell’animo del lettore.
- Atmosfera suggestiva: Le descrizioni dei luoghi e delle atmosfere creano un’ambientazione immersiva che rende la lettura coinvolgente.
- Spunti di riflessione: La storia di Isabella invita a riflettere sulle proprie esperienze e sulle modalità con cui affrontiamo il dolore e le difficoltà della vita.
- Scrittura avvincente: Alice Bassoli ha uno stile narrativo fluido e avvincente, capace di tenere il lettore incollato alle pagine fino alla fine.