Torna uno degli appuntamenti più attesi dell’anno per tutti gli amanti del cinema d’autore: dal 18 al 27 gennaio, la 36a edizione del Trieste Film Festival riaccende i riflettori su opere e talenti provenienti dall’Europa centro-orientale. Un’occasione unica per esplorare cinematografie di confine, riflettere su temi attuali e, soprattutto, immergersi in visioni che raccontano storie ancora troppo poco conosciute dal grande pubblico.

Nato alla vigilia della caduta del Muro di Berlino, il festival triestino non ha mai perso la sua vocazione di “osservatorio privilegiato” sulle cinematografie che hanno segnato la rinascita dell’Europa dell’Est e non solo: Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Serbia, Georgia, Ungheria, Germania e Svizzera sono solo alcune delle nazioni rappresentate. Anche quest’anno, parte del programma sarà disponibile in streaming su MYmovies ONE, la piattaforma ideale per chi desidera seguire i grandi festival italiani in un unico spazio virtuale.

Undici titoli in streaming per la 36a edizione

In occasione dell’edizione 2025, saranno undici i film a cui potremo accedere online, vere e proprie “finestre” su mondi, culture e storie diverse, accumunate da una voglia di raccontare il presente e di anticipare il futuro. Ecco una rapida panoramica delle opere selezionate:

  • 78 Days di Emilija Gašic (Serbia)
    Ambientato nel 1999 durante i bombardamenti della NATO, segue tre sorelle che, in attesa del padre arruolato nell’esercito, documentano la loro quotidianità con un video-diario. Un racconto di resistenza, innocenza e passaggio all’età adulta sullo sfondo di un conflitto drammatico.
  • When the Phone Rang di Iva Radivojevic (Serbia)
    Documentario presentato a Locarno nella sezione Cineasti del Presente, ricostruisce uno sfollamento forzato durante la guerra civile. Il film si addentra nei meccanismi della memoria collettiva, facendo emergere rimozioni, ricordi e cicatrici ancora aperte.
  • Faruk di Asli Özge (Turchia)
    In una Istanbul in piena trasformazione, una regista decide di documentare la demolizione del vecchio condominio in cui vive. Protagonista imprevisto è suo padre Faruk, novantenne i cui ricordi si intrecciano con lo scenario contemporaneo di gentrificazione urbana.
  • Our Lovely Pig Slaughter di Adam Martinec (Repubblica Ceca)
    Nel mondo rurale ceco, il tradizionale rito di uccisione del maiale fa emergere tensioni familiari latenti. Tra dramma e ironia, la pellicola mette in discussione tradizioni e mentalità conservatrici, riflettendo sulla complessità dei legami familiari.
  • Meat di Dimitris Nakos (Grecia)
    Una tragica storia familiare dal sapore di tragedia antica, in cui un patriarca è costretto a decidere il destino di suo figlio e del ragazzo che ha cresciuto, mentre una faida tra vicini degenera in omicidio. La fotografia cupa e l’atmosfera tesa riportano in vita i conflitti atavici della Grecia rurale.
  • Kyuka: Before Summer’s End di Kostis Charamountanis (Grecia)
    Una vacanza in barca per un padre single e i suoi due figli gemelli si trasforma in un viaggio interiore che mescola dolcezza e tragedia. Un film che esplora il legame famigliare, la nostalgia e la bellezza dei paesaggi marini greci.
  • That’s It for Today di Marko Dordevic (Serbia)
    Qui il legame familiare tra fratello e sorella è al centro della narrazione. Un viaggio emotivo in cui ferite invisibili cercano una forma di guarigione attraverso l’affetto reciproco e la condivisione.
  • Lesson Learned di Bálint Szimler (Ungheria)
    All’interno del sistema scolastico ungherese, un’insegnante e un nuovo studente diventano lo specchio di contraddizioni e tensioni sociali. Con realismo e delicatezza, il film racconta le difficoltà di chi vive e studia ai margini.
  • Charlotte, una di noi di Rolando Colla (Svizzera)
    Il racconto inizia tra le montagne del Trentino, dove un fratello e una sorella si ricongiungono a seguito del ricovero del padre. Il viaggio prosegue in Svizzera, terra che porta con sé nuove sfide e la possibilità di un futuro diverso per la protagonista, in cerca della propria identità.
  • Mother and Daughter or The Night Is Never Complete di Lana Gogoberidze (Georgia)
    Un trittico familiare che vede protagonista la regista stessa, sua madre (la prima donna regista georgiana) e la figlia Salome Alexi. Una riflessione su cinema, femminismo e le battaglie delle donne in un contesto patriarcale.
  • My Late Summer di Danis Tanovic (Croazia)
    Girato in Dalmazia dal regista Premio Oscar per No Man’s Land, questo film segue una donna in cerca di se stessa, in un’isola che diventa metafora di identità e libertà. Il contrasto tra i paesaggi solari e le inquietudini interiori crea un’atmosfera carica di emozioni.

Una finestra su presente e futuro

Anche in questa edizione, il Trieste Film Festival non è solo un insieme di pellicole, ma un vero e proprio crocevia culturale. Tra incontri, dibattiti e proiezioni, gli spettatori avranno la possibilità di immergersi nelle storie di paesi a volte lontani, a volte vicini più di quanto si possa immaginare. La scelta di offrire una parte del programma in streaming su MYmovies ONE conferma la volontà di aprirsi a un pubblico sempre più vasto, che potrà godersi film di grande pregio e, allo stesso tempo, sostenerne la diffusione.

Chi non potrà essere fisicamente a Trieste, quindi, non avrà scuse: con pochi clic si entrerà nella sala virtuale, dove si potranno scoprire opere capaci di far viaggiare tra generi, stili e linguaggi cinematografici diversi.