“È il 1183 e ci comportiamo ancora come barbari. Siamo noi l’origine della guerra. Non le forze della storia, non i tempi, non la giustizia o l’ingiustizia, non le cause, non le religioni, non le idee, non le forme di governo, né nessun’altra cosa. Siamo noi gli assassini; noi nutriamo la guerra. Ce la portiamo dentro, come la sifilide. I cadaveri si decompongono nei campi e nei fiumi perché i vivi sono già marci dentro. Per amor di Dio, non possiamo amarci almeno un po’? È così che comincia la pace. Abbiamo così tanto per cui amarci. Abbiamo tante possibilità; possiamo cambiare il mondo”. James Goldman affida ad Eleonora d’Aquitania queste parole che potrebbero essere pronunciate oggi con lo stesso allarme e con la stessa autocoscienza. Nella sua commedia “Il leone d’inverno”, James Goldman immagina una riunione di corte nella reggia di Chinon a Natale del 1183, in cui il re Enrico II e sua moglie Eleonora si fronteggiano per stabilire quale dei loro tre figli (Riccardo Cuor di Leone, Goffredo di Bretagna e Giovanni Senza Terra) salirà al trono.  A corte sono presenti anche il re di Francia Filippo II e sua sorella Alice, promessa sposa di Riccardo e amante di Enrico. I temi della famiglia, con le sue lacerazioni, della guerra, con le sue responsabilità individuali, del tempo che passa, con la sua sete di eternità, si alternano e mescolano come nello spartito di una sinfonia per sole voci. Con un linguaggio in cui la poesia si sposa all’ironia, in cui la modernità esalta l’accuratezza della ricostruzione storica e l’acutezza dei profili psicologici, Goldman ha creato un testo che, portato sullo schermo con enorme successo nel 1968, conserva intatta la sua capacità di stupire, commuovere e divertire. Mise en espace – Teatro Spazio Uno 
Vicolo dei Panieri 3 . Roma . tel. 06.45540551
dal 1 al  6 dicembre 2009
tutte le sere ore 21, domenica ore 18
prezzi € 12,00 intero e € 10,00 ridotto