Il testo, finemente autobiografico, fu interpretato alla sua prima messa in scena, dallo stesso autore che, nel ruolo del protagonista, un giovane attore di successo, carismatico e bizzarro, si trova alle prese con una corte spietata di attrici improvvisamente seduttrici, ammiratori impazziti, produttori spregiudicati. A completare un quadro, sorprendentemente contemporaneo, dei meccanismi dello show business, invece ambientato e calato negli anni Trenta, la pazienza di una segretaria protettiva e l’equilibrio di una gelida ex-moglie, Liz, donna pratica e concreta che, pur avendo lasciato anni prima il marito, continua a prendersi cura di lui nonché della sua carriera artistica. Un vezzo quello di raccontare il teatro e i suoi retroscena che il regista Francesco Macedonio si concede per sottolineare le note brillanti e i temi più profondi del testo, ottenendo un nuovo vigore ed affidandolo alla brillante interpretazione di Gianfranco Jannuzzo e Daniela Poggi. L’attore, abile e capace nell’affrontare bellissimi monologhi, preferisce mettere in evidenza una comicità che nasce dal contrasto tra la banalità delle battute ed il contesto in cui vengono pronunciate. L’attrice, presenza soavemente diabolica nei panni dell’altera ex-moglie, diventa a sua volta protagonista di un finale a sorpresa. Più ricco di un vaudeville ma altrettanto divertente e movimentato, lo spettacolo, costruito con attenzione per ritmo e colori, si popola di una gamma ampia di personaggi e figure sapientemente caratterizzati. La traduzione di Masolino d’Amico inoltre, assicura alla lingua quella necessaria purezza per apprezzare l’autore come un precursore di Harold Pinter. Quasi come un classico dunque il testo tuttavia in Italia appare ancora tutto da riscoprire; all’estero, invece i testi di Coward possono già vantare le interpretazioni di attori del calibro di Richard Burton, Laurence Olivier ed Elizabeth Taylor, e continuano ad essere rappresentati ovunque: Present laughter è uno dei grandi successi a Londra di questa stagione, tuttora in scena al National Theatre.  Roma, Teatro Quirino
dal 9 dicembre 2008 al 4 gennaio 2009