La signora Celeste, governante e angelo custode dello scrittore, racconta le sue memorie mentre prepara il caffè secondo un vecchio rito, alla maniera di Proust. La donna (o forse è un uomo, perché la voce e il portamento sono senza dubbio maschili) fa luce sui piccoli angoli bui e impolverati della vita dello scrittore. Coraggio, basta sorseggiare una tazza di caffè e affiorano i ricordi che il pubblico osserverà “dalla porta della cucina” attraverso gli sguardi, i trasalimenti, le parole di colei che l’aveva amato, subito, assaporato, si potrà posare un occhio indiscreto su certi rituali maniacali e ossessivi, ma anche teneri e ridicoli dell’esistenza alla rovescia di Marcel Proust. Roma.Teatro dell’OrologioDal 6 Novembre al 7 Dicembre 2008