Molti i titoli usciti questa settimana al cinema. Tra questi consigliamo:Il Cattivo Tenente – Ultima chiamata New Orleans, diretto da Werner Herzog, la pellicola vede protagonista Nicolas Cage. L’attore premio Oscar è convincente nei panni del detective Terence McDonagh. Dipendente dal Vicodin e dalla cocaina, dopo un infortunio alla schiena durante il salvataggio di un detenuto dalla furia dell’uragano Katrina, Terence è una sorta di antieroe moderno. Oltre ad essere impegnato nella ricerca di droga, per alleviare i suoi dolori, il detective ama Frankie (Eva Mendes) una prostituta nei confronti della quale mostra un atteggiamento protettivo. La storia ruota intorno alla risoluzione di un terribile omicidio in cui è stata sterminata un’intera famiglia di immigrati africani. Le indagini sul caso condurranno Terence ben oltre i confini della legalità. Il film è il remake de Il Cattivo Tenente di Abel Ferrara con Harvey Keitel.G.I. JOE – La nascita dei Cobra è il frutto dell’immaginazione del regista Stephen Sommers (La Mummia) che porta sul grande schermo, in carne ed ossa, le avventure dei mitici “pupazzetti di plastica” che la Hasbro lanciò sul mercato nel lontano 1964.  La squadra di soldati super scelti G.I JOE raggiunse il massimo della popolarità negli anni ’80. Dopo aver acceso la fantasia di milioni di ragazzi e adulti, è toccato a Sommers far rivivere il mito regalando ai fans una storia avvincente, ricca di effetti speciali che vede protagonisti i G.I. JOE impegnati nel combattere il pericoloso trafficante d’armi Destro. Un’avventura al cardiopalma che ha per sfondo i deserti egiziani, le affollate strade di Parigi e i ghiacci del polo Nord. Cosmonauta è l’esordio al cinema della regista Susanna Nicchiarelli. Il film, prodotto da Fandango, è ambientato tra gli anni ’50 e ’60 ed è la storia di Luciana (Miriana Raschillà) una ragazzina che, sotto l’influenza del bizzarro fratello, viene affascinata dalla “corsa allo spazio” dell’Unione Sovietica e dai suoi protagonisti. Luciana vive i suoi primi amori e tradimenti. La sua impulsività la porta scontrarsi con la madre (Claudia Pandolfi) e il patrigno (Sergio Rubini). Ma soprattutto Luciana è comunista. La regista ha voluto raccontare un pezzo di storia d’Italia, una specie di favola senza tempo in cui il montaggio di materiale di repertorio s’incrocia con la parabola dell’adolescenza di un gruppo di ragazzi che nonostante le ideologie ben consolidate non possedevano certezze. Belle le cover delle canzoni anni ’60, come E’ la pioggia che va o Nessuno mi può giudicare, prodotte e supervisionate da Max Casacci dei Subsonica.