La tela riproduce la Passione di Cristo ambientando la scena nelle Fiandre del XVI secolo,
sconvolte dalla brutale occupazione spagnola. Il protagonista della narrazione è il pittore stesso (interpretato da Rutger Hauer) intento a catturare frammenti di vita di una dozzina di personaggi: la famiglia del mugnaio, due giovani amanti, un viandante, un’eretica, la gente del villaggio e i minacciosi cavalieri dell’Inquisizione spagnola. Le storie disperate di questi uomini e di queste donne, costretti ad affrontare la sanguinosa repressione in corso, si sviluppano e si intrecciano sullo sfondo di un paesaggio suggestivo e surreale popolato da oltre cinquecento figure. Tra di loro, oltre al pittore, ci sono l’amico e collezionista d’arte, Nicholas Jonghelinck (Michael York), e la Vergine Maria (Charlotte Rampling).
 Partendo dai dettagli e dai simboli contenuti nei disegni preparatori di Bruegel I colori della
passione – The Mill and The Cross invita lo spettatore a ricostruire il significato più profondo di una grande storia di coraggio, di ribellione e di sacrificio. Il film offre quindi una stimolante meditazione sull’arte e sulla religione, intesi qui come processi continui e stratificati di narrazione e di reinterpretazione collettiva dei significati. Grazie all’uso spettacolare di effetti speciali innovativi Lech Majewski ha tradotto l’opera di Bruegel in una grande allegoria visiva sulla libertà religiosa e sui diritti umani.
 Altri temi che stanno a cuore al regista e che emergono dal film sono: la capacità di un artista di fermare il tempo, di catturare l’attimo e di renderlo immortale; l’importanza di tutto ciò che rimane celato dai molteplici elementi che compongono un’opera, e che si rivela infine essere l’essenza stessa della Verità. Pieter Bruegel, considerato come uno dei filosofi più saggi tra tutti i pittori, nelle sue opere si sforza di nascondere l’ovvio disseminando la tela di innumerevoli elementi di distrazione; ed è proprio dalla distrazione e dal disinteresse per ciò che è nascosto che, secondo Bruegel, ha origine la sofferenza. Chi soffre è chi viene lasciato solo, abbandonato, dimenticato; gli altri, i distratti, vivono pensando solo a ottenere il meglio per sé, ignorando il resto e non vedendo l’ovvio che è “nascosto” davanti ai loro occhi.Con il suo ultimo film I colori della passione – The Mill and The Cross, il regista Lech Majewski rivoluziona il modo di rappresentare l’arte attraverso il cinema, introducendo un nuovo metodo pionieristico che permette di “entrare” in un dipinto e di creare una narrazione basata sulle figure ritratte nel quadro, interpretate da attori in carne e ossa.