La commedia si snoda attorno alle vicende del vecchio barone Ottavio Del Duca che, non avendo avuto figli dalla moglie, decide di cercare un figlio illegittimo avuto in gioventù che dovrebbe avere trent’anni; grazie all’aiuto dell’improbabile investigatore Sormani lo trova in casa sua, dove lavora come cuoco: Gaetano Esposito, bugiardo matricolato e furbone patentato che viene improvvisamente elevato al rango di baronetto. L’agenzia poi dichiara di aver sbagliato e che il vero figlio è un altro, un dipendente statale di terzo livello un po’ tonto, una sorta di robot che fa tutto ciò che gli viene detto di fare. Il padre ha molti dubbi su chi sia realmente il figlio, almeno fino a quando non scopre che suo figlio deve avere nel sedere una “voglia”. Questa si scopre essere sopra al sedere del cuoco.  Potrebbe finire così ma nel finale il superficiale cuoco sviluppa uno straordinario pensiero che, se pur in maniera leggera, affronta il tema della caducità della vita e della fortuna dell’uomo, e prende una decisione a sorpresa. L’atmosfera della commedia ambientata gli anni ’40 viene sottolineata dalle indimenticabili musiche di C.A. Bixio; e scene e i costumi sono di Aldo Terlizzi, le musiche di Francesco Giuffrè e la regia è curata abilmente dello stesso Carlo Giuffrè. Roma. Teatro Sala Umberto7_27 dicembre