Non fatevi trarre in inganno dal titolo: Hysteria, della regista Tanya Wexler, non è un film sulla psichiatria ma una divertente commedia romantica. Ambientata nella Londra vittoriana di fine Ottocento, la pellicola racconta l’invenzione del vibratore, uno dei primi congegni elettrici nella storia ad essere brevettato. Padre “inconsapevole” di questa rivoluzionaria scoperta fu Mortimer Granville (Hugh Dancy), giovane e stimato medico che praticava alle sue numerose pazienti “un massaggio terapeutico” per alleviare quella serie di disturbi femminili (incluso il desiderio di ottenere il diritto di voto) che la psichiatria dell’ottocento definiva come isteria, termine che solo mezzo secolo fa è stato finalmente eliminato dalla nomenclatura diagnostica. Come potete immaginare alleviare “manualmente” i disturbi delle sue pazienti era un lavoro impegnativo, così il dottore decise di trasformare un piumino elettrico per spolverare, ideato dal suo amico Edmund St. John-Smythe (Rupert Everett), nel “prototipo” di quello che oggi è il sex toy più venduto al mondo. Gli sceneggiatori Stephen e Jonah Lisa Dyer sono riusciti ad evitare le situazioni comiche più scontate facendo scaturire la garbata comicità, che caratterizza l’intera pellicola, attraverso le vicende “assurde” in cui si trovano coinvolti i vari personaggi. “Pensavamo a un film che somigliasse a Casa Howard per la cura dei dettagli, ma avesse lo spirito e il tono di Quattro matrimoni e un funerale” affermano gli sceneggiatori. Così Hysteria va oltre la semplice invenzione del vibratore affrontando anche temi come il cambiamento (i diritti delle donne) e il progresso (l’elettricità e la medicina moderna), il tutto accompagnato dalla storia d’amore che vede protagonisti Mortimer e Charlotte (Maggie Gyllenhaal), giovane femminista paladina dei diritti dei bisognosi.