Filumena Marturano, donna del popolo, ex prostituta, tolta dal postribolo da un napoletano borghese e benestante, Domenico Soriano, tenuta per venticinque anni nella casa di lui come amante, pur se in condizioni di inferiorità; autrice di uno stratagemma per farsi sposare “in extremis” dall’uomo che vuol porre fine al legame perché si è innamorato di una giovane che vuole sposare, è una delle commedie che Eduardo definiva “commedie sociali”. Rappresentata per la prima volta al Politeama di Napoli il 7 novembre 1946, “Filumena Marturano” è, delle commedie di Eduardo, la più rappresentata in tutto il mondo. Filumena conduce il filo del dramma con la sapienza e la determinazione dovute al sentimento di una maternità tenuta segreta per anni e poi rivelata. Filumena ha tre figli, avuti da tre uomini diversi, li ha voluti, li ha cresciuti, li ha assistiti, rimanendo nell’ombra senza mai rivelarsi come madre. Solo di uno è sicura la paternità, il figlio di Domenico Soriano, ma Domenico non lo sa e non lo deve sapere. Quando Filumena decide che lo deve sapere e glielo dirà, non gli dirà altro, chi è, come si chiama, come vive: perché “i figli sono figli” e devono essere tutti uguali, quelli di cui si conosce la paternità e quelli di cui non la si conosce. Roma.Teatro Argentinadall’11 al 29 novembre 2009