Diciamo la verità: a Natale ci troviamo circondati dalle solite proposte. Commedie zuccherose, Babbi Natale maldestri, storie d’amore prevedibili… Ed è bello, certo, lasciarsi coccolare da quelle atmosfere rassicuranti e prevedibili almeno una volta l’anno. Ma cosa succede se, per una volta, ci viene voglia di uscire dai sentieri battuti? Se desideriamo assaporare il Natale da un’angolazione diversa, lontana dalle luci sfavillanti dei classici cinepanettoni e dagli onnipresenti elfi ballerini?
Ecco dunque una rassegna di film insoliti, alcuni d’autore, altri dal carattere decisamente inatteso, che hanno come sfondo il periodo natalizio senza scadere nel banale. Perfetti per chi ha voglia di stupire gli amici con una serata a tema “Natale Alternativo” o, perché no, per chi vuole ritagliarsi un momento di riflessione e meraviglia davanti allo schermo.
1. “Fanny e Alexander” (1982) di Ingmar Bergman
Non parliamo di un semplice film, ma di un capolavoro di oltre tre ore che racconta, tra le sue prime sequenze, un Natale in una famiglia borghese svedese di inizio Novecento. L’atmosfera è colma di calore, abbondanza e tradizioni domestiche, ma sullo sfondo si percepisce già la tensione della vita reale, pronta a entrare in scena. La pellicola ci offre uno sguardo più profondo sul senso della festa, che non è solo addobbi e regali, ma anche un momento di passaggio, di confronto tra generazioni e tra sogni e disincanto.
2. “Tokyo Godfathers” (2003) di Satoshi Kon
Ambientato nella Tokyo natalizia, questa pellicola giapponese è un piccolo gioiello di sensibilità ed empatia. Tre senzatetto – un uomo di mezza età con problemi di alcol, una donna trans dal cuore tenerissimo e una ragazzina scappata di casa – trovano un neonato abbandonato nella notte di Natale. Da qui inizia un viaggio tra le strade illuminate e fredde della metropoli, alla ricerca dei genitori del piccolo, ma anche di un senso di appartenenza e di famiglia. Un film che smonta gli stereotipi e mette al centro la solidarietà senza retorica.
3. “The Apartment” (1960) di Billy Wilder
Forse non tutti lo associano direttamente al Natale, ma il climax di questa commedia agrodolce si consuma proprio durante le feste. La solitudine nella grande città, l’amore non corrisposto, la disillusione e la possibilità di un nuovo inizio: “L’appartamento” è un racconto umano e sincero, capace di mescolare momenti esilaranti con altri di malinconica dolcezza. Il Natale diventa così uno specchio, nel quale i personaggi cercano di riflettere ciò che vogliono davvero dalla vita.
4. “Bad Santa” (2003) di Terry Zwigoff
Se avete voglia di una serata più dissacrante, questo titolo fa per voi. Un Babbo Natale da centro commerciale alcolizzato e ladro, un complice con cui architettare colpi e un ragazzino che ci crede davvero: in “Bad Santa” la festa si sporca di cinismo e volgarità, ma non mancano momenti di umanità inaspettata. Un film che ribalta con ironia tutto ciò che è “natalizio” nel senso più tradizionale.
5. “The Silent Partner” (1978) di Daryl Duke
Meno noto, ma decisamente intrigante, è un thriller ambientato durante le feste. Un cassiere di banca si accorge che un ladro intende rapinare l’istituto proprio nel periodo natalizio. Sfruttando la situazione, il protagonista escogita un colpo doppio, scatenando così un gioco psicologico tra vittima e carnefice. Qui il Natale è solo uno sfondo inconsueto, che amplifica il contrasto tra l’atmosfera apparentemente gioiosa e la tensione crescente.
Scegliere film alternativi per il periodo festivo significa anche affrontare il Natale con uno sguardo diverso, più complesso e meno patinato. Non è un tradimento della tradizione, bensì un modo per arricchirla: possiamo gustare il classico film con le renne e il lieto fine rassicurante, certo, ma perché non alternarlo con una pellicola in grado di sorprenderci o farci riflettere?
Che siate da soli sul divano con una tisana fumante, oppure in compagnia di amici pronti a commentare ogni scena, questi titoli offrono la possibilità di un viaggio lontano dai cliché, dimostrando che il Natale non ha una sola faccia. Dietro le palline di vetro dipinto, oltre i sorrisi stampati, può nascondersi un mondo di emozioni inattese e storie mai raccontate.